Un fenomeno «periodico, provocato dall’ondata di piogge intense e improvvise» dei giorni scorsi. Dopo la moria di pesci registrata a Su Siccu cinque giorni fa, arrivano le rassicurazioni della Asl 8 di Cagliari. Come spiegano i direttori dei Servizi veterinari di Sanità animale e Igiene degli alimenti di origine animale, i dottori Bianca Falchi e Andrea Puddu, le abbondanti precipitazioni hanno dilavato i fanghi presenti nei canali, smuovendo la flora batterica anaerobica fino ad allora immobilizzata sul fondale.

Questo altera improvvisamente le acque del canale, che da lagunari, cioè a salinità intermedia, diventano bruscamente dolci, anche se i pesci sono capaci di adattarsi alla diminuzione della salinità, ma lentamente, in laguna. «Quindi fra inquinanti dei fanghi e shock salino, i pesci non sopravvivono. I muggini rimangono infatti intrappolati tra uno strato superficiale a salinità troppo bassa che causa stress osmotico e uno strato di fondo alla giusta salinità ma senza ossigeno, che causa asfissia».

«La combinazione letale di questi fattori  – continuano Falchi e Puddu – porta alla moria periodica dei cefali. Al momento, oltre ai pesci morti galleggianti, ormai pochi, ci sono già grossi muggini che risalgono il canale attratti dai nutrienti portati dall’acqua – precisano i Direttori – Questo è indice del fatto che, in brevissimo tempo, si ribilancerà l’ecosistema. In ogni caso la raccomandazione è che i pesci siano smaltiti, anche non se tratta di fenomeni di tossicità ambientale né infettiva».

(Unioneonline/v.f.)

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