Cagliari, la denuncia: «Mesi di attesa per il macchinario che fa respirare nostra figlia appena nata»
I genitori della piccola avevano evidenziato la necessità di urgenti dispositivi medici: «Tante altre famiglie in questa situazione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Mesi e mesi di attesa per l'arrivo di urgenti dispositivi medici, necessari per far respirare una bambina appena nata, con la risposta che è arrivata soltanto ora. È la denuncia di una famiglia del Cagliaritano, che aveva chiesto da tempo con priorità assoluta una Cpap (macchinario per il trattamento di supporto alla respirazione durante il sonno) e un saturimetro pediatrico: ha dovuto attendere dall'inverno a ieri.
La richiesta è stata fatta dopo i problemi accusati dalla piccola a qualche settimana dalla nascita (ora ha sette mesi di vita): i genitori si erano accorti che, durante il giorno, andava in apnea e diventava cianotica. Da lì per l’intera famiglia è iniziato un incubo, che fortunatamente ora si è concluso: la neonata ha dovuto svolgere accertamenti e ricoveri, ed è stata trasportata d'urgenza all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. A seguito di ulteriori esami, è emerso che le apnee insorgevano anche durante il sonno e, per consentire alla piccola di poter respirare, è necessario utilizzare un macchinario (la Cpap) e monitorare costantemente la saturazione tramite uno strumento apposito.
Per questo, ad aprile, la famiglia ha fatto la richiesta all'Asl Cagliari, ma perché si sbloccasse la situazione è servito aspettare non poco. «Inizialmente ci aveva chiamato l'azienda per il macchinario, per il saturimetro ci hanno contattato soltanto ieri per consegnare il materiale: una situazione gravissima, per una bambina così piccola», le parole del padre della bimba. «Abbiamo inviato più volte delle mail all'Asl Cagliari, oltre ad aver telefonato ed esserci presentati nell'ufficio di competenza alla Cittadella della salute in via Romagna. Tuttavia, nonostante i numerosi solleciti ai quali non è arrivato un riscontro, sono stati necessari mesi per ricevere quanto necessario».
Dopo la prima richiesta, fatta il 30 aprile dalla pediatra quando la piccola era ricoverata a Roma, la famiglia aveva chiesto all'Asl Cagliari il materiale. A maggio e giugno ha inviato numerosi solleciti, tutti senza risposta o quasi, e solo ora il lieto fine e la possibilità di assistere in maniera adeguata la bambina. «Ma, purtroppo, in questi mesi abbiamo saputo come tante altre famiglie siano nella stessa situazione», segnala il padre.