Cagliari, l'ascensore è fermo: disabile prigioniero in casa
Davide Salis, in sedia a rotelle dopo un incidente, non può scendere o salire. Colpa degli inquilini morosiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Questa volta le case popolari e le manutenzioni non eseguite non c'entrano.
La prigione di Davide Salis, paraplegico di 33 anni costretto a vivere su una sedia a rotelle, è un lussuoso condominio di via San Josemaría Escrivá de Balaguer 6, nel quartiere Magnolia.
Da sei giorni non può uscire da casa perché l'ascensore è fuori uso: il condominio non ha pagato le bollette dell'energia elettrica e la società che fornisce la corrente ha staccato il contatore.
Prigione dorata - Davide Salis, vive al secondo piano di un'abitazione con vista mozzafiato sullo stagno di Molentargius.
È nato a Perdasdefogu ma vive a Cagliari da 11 anni.
Da quando, un maledetto giorno, l'auto su cui viaggiava, guidata da un commilitone della Brigata Sassari, è uscita di strada sull'arteria che collega Alghero con Sassari. «Ero seduto a fianco al guidatore ed ero addormentato», racconta in modo lucido. «Avevo la cintura allacciata, ma non è servita: sono stato sbalzato fuori e da quel giorno mi muovo su una carrozzina».
I primi anni sono stati duri, poi Davide Salis ha trovato la giusta dimensione. Il suo mondo è soprattutto nella rete.
Non si è mai arreso, grazie anche agli insegnamenti appresi da sassarino , non sono mai stati un problema. Questo è il passato, il presente e il futuro invece sono una condanna ai domiciliari non emessa da alcun giudice.
«Lunedì, dopo un tormentato viaggio di rientro da Genova (durante il volo si è guastato un motore e siamo stati costretti a tornare indietro), al momento del rientro a casa scopro con stupore che l'ascensore non funziona. La spia rossa rimane desolatamente spenta».
Non è la prima volta che accade. Il giovane si arma di coraggio e chiama alcuni amici volenterosi e forzuti. «Mi hanno preso sulle spalle e, con non poca fatica, mi hanno trasportato a casa. Da allora non esco e sono relegato nella mia abitazione. Una situazione insostenibile resa, se possibile, ancor più irritante - sostiene Salis - dal fatto che pago regolarmente le quote condominiali. Non riesco a spiegarmi perché, nonostante le sollecitazioni, i problemi non siano ancora stati risolti. E capisco ancora meno la scelta della società che fornisce l'energia elettrica di staccare solo il contatore della nostra palazzina. La luce delle scale e i citofoni funzionano grazie al buon cuore di un condomino che ci consente di usufruire della sua fornitura».
L'amministratore - Giuseppe Vitone è uno dei responsabili della società che amministra il condominio. «Non è certo un mio capriccio. Ci sono condomini morosi e mancano i soldi per pagare le bollette».
La vicenda è ingarbugliata. «Si tratta di un condominio con quattro palazzine e un unico codice fiscale. È stato staccato a caso il contatore dell'edificio dove vive il disabile».
Andrea Artizzu