Una richiesta chiara e senza mezzi termini: boicottare aziende e istituzioni israeliane legate – secondo i promotori – alla violazione sistematica dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. È questo il contenuto della petizione che stasera il Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina presenterà al presidente del Consiglio comunale e ai consiglieri del Comune di Cagliari. Oltre 800 cittadini e cittadine hanno già firmato e in molti annunciano la loro presenza al sit-in convocato davanti al Palazzo Civico in via Roma per le 17:30.

L’iniziativa, che si ispira alla campagna internazionale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), chiede al Comune non solo di pronunciarsi contro le politiche del governo israeliano, ma di interrompere rapporti economici e culturali con aziende e istituzioni legate al sistema di occupazione e apartheid denunciato dai promotori.

«Le condanne simboliche non bastano», si legge nella nota diffusa dal Comitato. «Occorrono atti concreti, come quelli che aiutarono a smantellare il regime sudafricano dell’apartheid negli anni ’80». Secondo gli attivisti, il sostegno materiale e diplomatico internazionale permette a Israele di continuare l’oppressione del popolo palestinese.

«Abbiamo dovuto aspettare oltre 18 mesi di bombardamenti e orrori prima di sentire le prime, timide prese di posizione. Ora è il momento di scegliere da che parte stare», ribadiscono gli organizzatori.

La petizione, che raccoglie adesioni da associazioni, gruppi studenteschi e cittadini comuni, chiede che Cagliari diventi “città solidale e complice attiva della resistenza palestinese”, attraverso il rifiuto di collaborazioni con aziende ritenute complici delle violazioni.

Per questo stasera ci sarà anche la piazza, convocata con un sit-in proprio mentre il Consiglio comunale sarà riunito.

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