Che la situazione a Cagliari e nel Sud Sardegna non sia delle migliori lo testimoniano i 13 morti registrati negli ultimi due bollettini dell’Unità di crisi, quasi tutti nella zona meridionale nell’Isola.

Ora arriva la denuncia dei volontari del 118: "La situazione negli ospedali, in particolare del Cagliaritano e nell'intero Sud Sardegna, sta diventando sempre più esplosiva, nel disinteresse generale. Le ambulanze sostano per tantissime ore, davanti ai pronto soccorso, sotto il sole, senza nessun tipo di assistenza, senza l'opportunità di utilizzare servizi igienici. Condizioni disumane per pazienti e operatori".

La nota è dei delegati delle associazioni “Libere” di Sassari e Cagliari, Anpas, Misericordie, Cooperative Sociali di Sassari e Cagliari. Chiedono un incontro urgente con il presidente della Regione e con il vertice della Sanità in Sardegna minacciando, "in assenza di qualsiasi riscontro, forme di protesta civile e l'eventuale ricorso alla magistratura".

"L’Ats – attaccano – non si rende conto della gravità del problema, non abbozza soluzioni e lascia campo libero anche a infermieri o medici che, nei Pronto Soccorso, inventano procedure o soluzioni estemporanee, che alimentano la confusione e la rabbia di operatori e pazienti”.

In tutto ciò le forze politiche regionali “coinvolte e informate da tempo, hanno dichiarato un generico impegno 'ad affrontare la situazione', senza, però, che nulla cambiasse. Nel frattempo, i pazienti, comprensibilmente esagitati dopo attese lunghissime ed estenuanti, scaricano la loro tensione sui nostri operatori, costretti ad un'attività di assistenza non prevista nel loro ruolo, con una funzione consona solo a tamponare le gravi carenze del sistema sanitario regionale". 

(Unioneonline/L)

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