Durante la campagna elettorale erano stati definiti “risorse irrinunciabili”, “angeli” ed “eroi del Covid”. Oggi, a distanza di due anni, quegli stessi operatori socio-sanitari dell’Aou di Cagliari si sentono abbandonati dalle istituzioni che allora ne esaltavano l’impegno.

«Siamo quegli OSS che in campagna elettorale erano celebrati come indispensabili – denunciano in un comunicato – ma oggi siamo diventati invisibili, trattati con sufficienza e ignorati da chi ci aveva promesso che nessuno sarebbe rimasto indietro».

Gli operatori ricordano le parole e le visite dei politici durante l’emergenza sanitaria, quando la loro attività era al centro dell’attenzione pubblica.

«Abbiamo passato cento giorni in una tenda, sotto il sole, la pioggia e il vento – spiegano – vedendo sfilare rappresentanti istituzionali venuti solo per farsi propaganda, pieni di promesse e solidarietà mai mantenute».

Oggi la realtà, raccontano, è ben diversa. Gli Oss dell’Aou lamentano di non essere stati inseriti nei processi di stabilizzazione già avviati in altre strutture sanitarie della Sardegna, nonostante – sostengono – esistano delibere, documentazioni e indicazioni regionali che ne consentirebbero la regolarizzazione.

«Il paradosso – aggiungono – è che siamo passati dal “siete indispensabili” al “non siete la mia priorità”. Dopo anni di parole e incontri, chiediamo solo che si passi ai fatti e si chiuda una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo».

(Unioneonline/Fr.Me.)

© Riproduzione riservata