La voce sicura, un palco, un microfono e un messaggio semplice: «Sant’Elia è finalmente un quartiere più gentile». A pronunciarlo, stamattina al Lazzaretto di Cagliari, è stato Samuele Cau, 10 anni, l’ideatore di un progetto ispirato al libro Biologia della gentilezza di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo.

La sua idea ha preso corpo in un Manifesto della gentilezza, letto davanti a decine di studenti e firmato anche dal sindaco Massimo Zedda e dalle assessore Giulia Andreozzi (istruzione) e Maria Francesca Chiappe (cultura).

Un’iniziativa che, partita quasi in sordina tra i banchi di scuola, oggi coinvolge scuole, istituzioni e cittadini, con l’obiettivo di cambiare il volto di Sant’Elia attraverso gesti quotidiani di rispetto, inclusione e solidarietà.

Al Lazzaretto, spazio simbolo della rinascita culturale del quartiere, c’era anche Daniel Lumera, biologo e autore del libro che ha acceso l’idea nella mente di Samuele. Ha parlato di come la gentilezza possa diventare un’azione concreta, utile non solo per il benessere individuale, ma anche per costruire legami sociali più forti e ambienti urbani migliori. 

Il progetto ha già un primo punto fermo: creare “spazi gentili”, luoghi dove le persone possano scambiarsi tempo, oggetti, cibo, conoscenze. Un’idea nata nel 2023 tra le mura della scuola di via Stoccolma e rilanciata ora come parte di un impegno più ampio dell’amministrazione.

Alla cerimonia hanno partecipato anche le classi di varie scuole: le classi 2^A e 2^B della scuola secondaria di primo grado “Regina Elena” dell’Istituto comprensivo “Via Stoccolma”, della 5^ del Nuovo Collegio della Missione, delle classi 1^B e 1^F della stessa Scuola, e della 5^ della Scuola primaria “Nanni Loi”, appartenente all’Istituto comprensivo “Randaccio, Tuveri, Don Milani, Colombo”.

(Unioneonline/Fr.Me.)

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