Brotzu, il farmaco non può atterrare a Cagliari: più di 150 pazienti in attesa di una visita
Le compagnie aeree non sono autorizzate al trasporto del medicinale radioattivo. L’azienda: «Abbiamo la soluzione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessuna compagnia aerea è autorizzata a portare il prezioso radiofarmaco a Cagliari. Così, un ostacolo burocratico e logistico, sta bloccando da mesi l’accesso a un esame diagnostico cruciale: la tomoscintigrafia cerebrale. Al reparto di Medicina Nucleare dell’Arnas Brotzu, più di 150 pazienti sono attualmente in lista d’attesa a causa dell’impossibilità di reperire il radiofarmaco necessario, che – come spiegato dalla stessa azienda sanitaria – viene prodotto fuori dalla Sardegna.
Una situazione che ha gettato nello sconforto decine di famiglie. Tra queste anche quella di S.I, che racconta il lungo calvario vissuto per cercare una diagnosi per il padre: «L’apprensione cresce ogni giorno di più, l’attesa pesa come un macigno sulle nostre spalle. Un anno fa ha iniziato ad avere sintomi neurologici importanti: tremori, malesseri, perdita di memoria. Così il neurologo ha deciso di approfondire il caso, fissando una visita di controllo all’anno successivo. Dodici mesi dopo la situazione non è cambiata, così ci ha fatto l’impegnativa per il “famoso" esame, fondamentale per avere una diagnosi e di conseguenza avere una terapia adeguata».
Con il foglio in mano (e tanta fiducia) sono però «arrivati i primi problemi». «Non riuscivamo a prenotare perché i codici delle visite sono stati cambiati di recente e in fase di prenotazione non venivano riconosciuti». Ma, spiega ancora S.I., l’odissea vera e propria è iniziata dopo, quando dal Brotzu «ci hanno detto che il macchinario non era disponibile. Unica possibilità? Attendere o provare a Sassari. Ma noi abbiamo aspettato». La situazione di stallo però non è cambiata neanche quando le apparecchiature sono state sistemate. «Non potevamo comunque far nulla perché ci hanno comunicato che mancava il farmaco. E intanto mio padre peggiorava».
L’Arnas Brotzu, interpellata sulla questione, ha spiegato che il blocco degli esami è stato causato da una sovrapposizione di criticità. In primis, l’aggiornamento delle apparecchiature diagnostiche per la tomoscintigrafia cerebrale – in particolare la sostituzione delle gammacamere – da completare entro marzo per non perdere i fondi del PNRR, ha comportato una temporanea sospensione dell’attività. A questo si è aggiunta l’impossibilità di ricevere il radiofarmaco, che non viene prodotto in Sardegna ma deve essere trasportato da fuori regione. Il vettore aereo incaricato, però, non disponeva dell’autorizzazione necessaria per il trasporto di materiali radioattivi. Detto ciò, sembra che però la situazione stia arrivando a un punto di svolta: «Abbiamo appena chiuso un accordo con la ditta fornitrice – fanno sapere dal Brotzu – secondo cui il radiofarmaco arriverà ad Alghero la sera prima, grazie a ITA Airways che ha l’autorizzazione al trasporto. Il materiale verrà poi trasferito a Cagliari la mattina successiva, in tempo utile per eseguire gli esami».
La ripresa delle prestazioni è prevista per la settimana del 19 maggio, con i primi appuntamenti fissati per il 22. Inoltre, l’ospedale sta attivando un piano straordinario per abbattere l’enorme lista d’attesa, includendo l’esecuzione degli esami anche al di fuori del normale orario di servizio.