Da via Cervi a piazza Ramelli, i cento militanti di Blocco Studentesco, gruppo giovanile di CasaPound, hanno attirato l’attenzione dei tanti cagliaritani che passeggiavano sabato pomeriggio nelle vie del centro.
Bandiere nere con il fulmine cerchiato (riferimento al simbolo dell’Unione Britannica dei Fascisti), slogan contro l’America e la Russia, canzoni nazionaliste come Avanti ragazzi di Buda. Il corteo non è passato inosservato e le reazioni non si sono fatte attendere. Diversi passanti hanno espresso il loro dissenso. Un giovane ha avviato una diretta social da piazza Ramelli, criticando l’iniziativa, ma dopo un acceso confronto con i militanti è stato allontanato e identificato dalle forze dell’ordine. Tornato poco dopo con altri contestatori, sono volati insulti da entrambe le parti, finché la polizia non è intervenuta per separarli.

Poco più tardi, un nuovo episodio: sotto la targa dedicata a Sergio Ramelli, un uomo sulla cinquantina ha iniziato a discutere con alcuni militanti. Dalle parole si è passati ai fatti: gli insulti sono diventati provocazioni e poi l’uomo ha colpito uno dei manifestanti al volto. Immediata la reazione del gruppo, subito contenuta dalle forze dell’ordine, che hanno formato un cordone al centro della piazza. Parola d’ordine: vietato filmare. Dalle auto in transito lungo via Dante arrivavano le urla: “Via i fascisti da Cagliari!”, “Vergognatevi!”.

Su consiglio della polizia, un’anziana donna si è allontanata perché troppo vicina alla manifestazione. Anche in piazza Repubblica si sono registrati momenti di tensione: un ragazzo ha insultato i militanti che lo hanno immediatamente raggiunto e circondato. È riuscito a fuggire prima che la situazione degenerasse. La manifestazione si è conclusa in via Cervi, dove è presente la sede di Blocco Studentesco, senza incidenti gravi. Ma la tensione è rimasta alta, e i tanti passanti hanno lasciato il centro di Cagliari tra commenti, indignazione e curiosità.

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