Via Manno era affollata che neanche a Natale. Idem via Roma, il Largo e il Corso. Per i commercianti il primo maggio del 2010 fu senza dubbio un affare. Lo fu soprattutto per gli ambulanti. Cinesi, rumeni, senegalesi fecero il 'fatturato' di un anno vendendo cappellini colorati, borse Vuitton e polo Fred Perry taroccate. Un anno fa i sindacati - solo alcuni - protestarono per le aperture nel giorno della festa del lavoro.

Quest'anno invece i negozi potranno aprire e non ci sarà la contestatissima serrata del 25 aprile. Se Confesercenti invita i propri iscritti ad aprire, Confcommercio lascia piena libertà. «In un periodo di crisi come questo spesso tenere chiuso può essere più saggio che aprire, per non dilapidare le poche risorse che si hanno», teorizza Giancarlo Deidda, numero uno della Camera di commercio e di Confcommercio. È la ragione per cui, a suo avviso, c'è stata la serrata generale del lunedì di pasquetta. «Si sapeva che ci sarebbe stato maltempo, i negozianti non hanno voluto sprecare risorse».

Il primo maggio, dicono le previsioni, ci sarà il sole, come l'anno scorso. .

L’ORDINAZA DEL SINDACO – A spegnere le polemiche sui negozi aperti sì o negozi aperti no ci ha pensato il sindaco Emilio Floris che ha emanato un’ordinanza con cui ha stabilito “l’apertura facoltativa” dei negozi al dettaglio a Cagliari per il prossimo primo maggio, festa del Lavoro. I commercianti potranno aprire se lo vorranno, così come prevede una apposita ordinanza del sindaco, fa sapere la Confcommercio. Mentre vi sarà la chiusura delle grandi strutture di vendita, quali le città mercato.
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