Cagliari, affonda Blockbuster"Internet azzoppa le videoteche"
Le serrande di viale Marconi del punto di vendita e noleggio di film della prestigiosa catena americana, da oltre una settimana sono inesorabilmente abbassatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La crisi e i pirati informatici fanno un'altra vittima: Blockbuster. Le serrande di viale Marconi del punto di vendita e noleggio di film della prestigiosa catena americana, da oltre una settimana sono inesorabilmente abbassate. Gli squilibri che quattro anni fa hanno colpito il mercato della musica, sono arrivati anche nel mondo dell'affitto di pellicole su dvd. Troppo facile, soprattutto per gli adolescenti ipertecnologici, scaricare gratuitamente titoli che non sono ancora arrivati nelle sale cinematografiche, figuriamoci nelle videoteche.
STOP A BLOCKBUSTER Il negozio di viale Marconi non è gestito direttamente dalla multinazionale americana, che in Italia ha sede a Milano. Il marchio è stato dato in concessione a un operatore privato, in franchising appunto. Da oltre una settimana le serrande sono abbassate e la polvere oscura le vetrine. Appiccicati sui vetri gli adesivi con i prezzi praticati nell'ultimo periodo di apertura, 3, 5 e 7 euro. «Nel ringraziarvi per averci manifestato in questi anni il vostro attaccamento, vi avvisiamo con grande dispiacere che dal giorno domenica 24 gennaio Blockbuster Cagliari terminerà l'attività di videonoleggio e vendita. Jessica, store manager», è il requiem all'ingresso. Crisi dunque, ma quel locale non rimarrà abbandonato per molto: una importante società di serramenti, porte e finestre è pronta a subentrare alla multinazionale a stelle e strisce.
VITTIME DEI PIRATI In Italia i punti vendita con il marchio Blockbuster sono 200, 150 diretti e 50 in franchising. Da Milano, i portavoce della multinazionale preferiscono non commentare la chiusura nel capoluogo. «Non dipende direttamente da noi, ma da scelte imprenditoriali di chi lo gestisce». Freni sciolti, invece, quando si tratta di analizzare lo spaccato e i presunti colpevoli della crisi che negli ultimi anni ha costretto a ridimensionare del 25 per cento i fatturati. «Il mercato del videonoleggio è vittima dei pirati informatici. Quello che è successo con la musica, quando tutti scaricavano i brani da Internet, sta accadendo per i film».
LA CRISI La crisi che caratterizza le attività di videonoleggio ha lo stesso nemico: Internet. «Il mercato zoppica per colpa dei pirati informatici che scaricano dalla rete», afferma il gestore della videoteca di via San Michele. «Le case di distribuzione non abbassano i prezzi, paghiamo i film come dieci anni fa», dice Marco Contu, con attività in via Pergolesi. «C'è poi la grave incongruenza del costo del dvd destinato alla vendita (10/15 euro), con quello destinato al noleggio (40/50 euro Iva esclusa). Difficile, ammortizzare le spese». Scaricare film on line non offre la stessa qualità di quelli a noleggio. «Ma la gente non ha soldi e non bada se la visione non è perfetta», spiega Nicola Orrù, della videoteca di via Santa Margherita. «Eppure i prezzi per il noleggio sono veramente bassi: si va da 50 centesimi a 2 euro. Poco rispetto all'energia elettrica consumata nel tenere acceso per un giorno il computer».
LUCI ROSSE Non tutti i gestori di videoteca lamentano bilanci in picchiata. Per chi noleggia titoli a luci rosse, la crisi sembra solo un brutto ricordo, ormai dimenticato. «Trattiamo esclusivamente film per adulti e gli affari vanno decisamente bene, le difficoltà economiche si sentono, ma non come in passato», dice Salvatore Monni, titolare di un esercizio di via Sassari. «I nostri clienti chiedono qualità. Se scarichi video da Internet, migliaia di virus attaccano il pc e, soprattutto, non puoi visualizzare gli extra, le interviste, i dettagli e i paragrafi». (a. a.)