All'inizio qualche timore c'è. Sapere che in quella casa si è consumato un omicidio alza un muro invisibile nella mente dell'acquirente o dell'affittuario. Meglio cercare da un'altra parte, anche a costo di spendere qualche migliaia di euro in più. Poi i mesi e gli anni passano così come le suggestioni e le paure. E gli appartamenti dei delitti tornano a vivere, come è giusto che sia. Almeno a Cagliari è così. Negli ultimi cinque anni in città ci sono stati sei omicidi tra le quattro mura. E le abitazioni - a parte una ancora sotto sequestro - sono state vendute o affittate. L'ultima è quella al numero 55 di via Eleonora d'Arborea, dove nel dicembre del 2008, è stato assassinato Giancarlo Pani. Il fratello l'ha ceduta due mesi fa.

VIA MILANO Da sei mesi la porta è sigillata. L'appartamento al secondo piano della palazzina di via Milano 67 il primo maggio è stato il teatro dell'omicidio di Antonietta Piredda, 74 anni insegnante elementare in pensione, trovata morta nel suo soggiorno con la testa fracassata e trenta ferite sul petto. Anche la cantina è ancora sotto sequestro. Così due inquilini che hanno messo in vendita la loro casa stanno incontrando qualche difficoltà. I potenziali acquirenti alla vista dei sigilli sulla cantina fanno un passo indietro. Il pensiero dell'anziana uccisa in quel modo e il fatto che l'assassino sia ancora in giro li allontana da via Milano. E chi vuole vendere non ci riesce.

VIA ELEONORA D'ARBOREA Il cartello “vendesi” è rimasto affisso fuori dal portoncino per qualche mese. A settembre è sparito dopo che Enrico Pani ha venduto l'appartamento al terzo piano di via Eleonora d'Arborea 55 dove, il 10 dicembre 2008, era stato ucciso il fratello Giancarlo. Picchiato e trovato morto nel bagno. Anche questo omicidio è per ora senza responsabile. La casa sarebbe stata ceduta tramite agenzia per circa 140 mila euro. Un prezzo vantaggioso per un quadrivano con bagno e cucina a due passi dal centro della città. Ma chi lo ha acquistato - un libero professionista - dovrà spendere parecchi soldi per rimetterlo a posto: tettoia da rifare, impianti e infissi da sostituire, muri ammuffiti. Anche prima della morte di Giancarlo la casa era stata, per un periodo, in vendita: 200 mila euro. Tante le persone interessate. Davanti alle pessime condizioni si erano tirate indietro. Dopo l'omicidio il prezzo è sceso e l'appartamento è passato di proprietà.

VIA AZUNI In via Azuni 100, al terzo piano, il 13 ottobre di due anni fa era stata massacrata Albina Batzella, 79 anni. Una palazzina ancora adesso fatiscente, scale anguste e muri pasticciati col pennarello. Nove le persone che ci vivevano. Soltanto due pagavano l'affitto. Anche l'anziana, con il figlio, aveva varcato la porta in modo abusivo. Aspettava un alloggio comunale. Il palazzo era in vendita. Ora non si sa. Impossibile sapere se la donna che oggi abita nella casa dell'omicidio sia un'affittuaria regolare. All'ora di pranzo nella palazzina non c'è nessuno.

VIA PALOMBA Al numero 39 di via Palomba i cognomi accanto al quinto campanello del citofono sono gli stessi, Tola-Pisano, di cinque anni fa quando - era il 12 agosto 2004 - fu uccisa la farmacista Pierina Tola. L'appartamento non ha cambiato proprietari, anche se i coinquilini raccontano che sia stato dato in affitto a degli studenti universitari. Il figlio della farmacista da queste parti non si è più visto.

VIA FLUMENTEPIDO Ucciso per questione di soldi da uno dei quattro figli, Gesuino, che tre mesi dopo si è suicidato - il corpo è stato ritrovato sulla spiaggia di Maria Pia ad Alghero - alla fine di una fuga disperata. Questa la fine di Efisio Contu, 79 anni, ammazzato il primo luglio del 2004 nella sua casa di via Flumentepido 2, Is Mirrionis. Un alloggio comunale dove per un certo periodo aveva continuato a vivere la moglie dell'ambulante in pensione che poi lo ha venduto a uno dei figli.

VIA NEBIDA Sempre nel 2004, il 21 maggio, il corpo senza vita di Luciano Zucca, 55 anni ex muratore, era stato ritrovato nella sua abitazione in via Nebida 9. Ad ucciderlo era stato un tunisino di 32 anni che gli aveva avvolto due cavi elettrici intorno al collo. L'assassino è poi morto nel gennaio del 2005 in carcere. Zucca viveva nel piccolo appartamento in affitto. Il proprietario pochi giorni dopo lo aveva ricevuto indietro. Non ha faticato a darlo nuovamente in affitto. Ora ci vive una ragazza.

MATTEO VERCELLI
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