Caccia alle sette nel triangolo di BelzebùTorna l'allarme Lucifero nell'Oristanese
Il furto di venerdì richiama i colpi a San Giovanni Evangelista a Oristano e nella chiesa di San Giorgio a Ghilarza durante la quaresima di tre anni fa. Perplessità e preoccupazione nell'Oristanese.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Periodicamente ritorna. E ogni volta scatena perplessità e preoccupazione: Oristanese, terra fertile per il “tempio del male”? Chissà, di certo lo spettro di Satana pesa sul furto di venerdì notte nella chiesa di Sant'Antonino a Donigala. Per ora tanti sospetti e una certezza: chi ha colpito puntava agli oggetti sacri. Non è stato toccato altro.
L'IPOTESI Un segnale chiaro che da subito ha fatto nascere il sospetto che non si sia trattato di un semplice furto, ma di una vera profanazione della parrocchia. Anche il vicario dell'arcivescovo non ha nascosto questa possibilità. «È stato un sacrilegio, hanno portato via oggetti sacri, dietro potrebbe esserci qualche rito satanico». E non sarebbe la prima volta.
I CASI La chiesa di Sant'Antonino, ma anche la basilica del Rimedio e più recentemente la chiesa di San Giovanni Evangelista hanno subito attacchi luciferini, pare. Ostie benedette, paramenti e vari oggetti di culto sono stati fatti sparire per finire chissà in quale altare del male. Vero fenomeno o casi isolati? «In passato c'erano stati diversi episodi inquietanti, ultimamente sembrano in calo - ha osservato don Antonio Muscas, parroco a Torregrande - ma il fatto di Donigala fa riflettere».
IL FENOMENO E si riaccende l'allarme Lucifero. «Non credo che dietro questi fatti ci siano vere ragioni blasfeme - va avanti - piuttosto la curiosità e la voglia di trasgressione». Gruppi di giovani che magari si ispirano «a certa musica rock o che si avvicinano a forme di spiritismo sino a praticare quasi per gioco rituali satanici». Ed ecco i furti di oggetti benedetti per professare il disprezzo verso Dio e il credo a Satana. Nessuna certezza, però. «Se si cerca di sapere qualcosa di più, le persone si chiudono a riccio» ha aggiunto don Muscas.
I LUOGHI Case in periferia, ma soprattutto le chiese di campagna sarebbero gli altari ideali per i seguaci del diavolo. Come San Giovanni dei Fiori, nelle vicinanze del cimitero a Oristano. In passato scritte che inneggiavano al diavolo furono ritrovate sulla facciata. Riti satanici anche nel Terralbese e triangolo dell'Alto oristanese: Abbasanta e il novenario di San Serafino e la chiesa di San Giorgio a Ghilarza. Tre anni fa, nella notte di sabato santo la chiesa fu presa d'assalto: statue fatte a pezzi, crocifissi sistemati al contrario e altri segni che parlavano solo una lingua. La diocesi organizzò una messa riparatrice.
VALERIA PINNA