Aveva appena quindici anni. Marta Mameli, studentessa di Sassari, è morta nel cuore del parco di Lithos, a Bitti, sotto gli occhi disperati e impotenti della sorellina che stava nella stessa auto e dei genitori che la seguivano a bordo di un'altra vettura.

L'ESCURSIONE La tragedia ieri poco prima di mezzogiorno, in una zona di grande suggestione e molto impervia. Marta Mameli e la famiglia per Ferragosto hanno lasciato Sassari per trascorrere alcuni giorni di vacanza ad Alà dei Sardi, paese d'origine della madre. Il padre, Mariano, originario di Bono, è un noto avvocato: l'anno scorso è stato candidato per il centrodestra alla presidenza della Provincia di Sassari. Ieri mattina la comitiva ha organizzato un tour all'interno dell'oasi verde che dal cantiere forestale di Alà dei Sardi arriva a quello vicino di Lithos e Crastazza a Bitti. Marta ha lasciato la casa dei nonni ad Alà e si è seduta nella Renault Twingo. Nella stessa auto, sul sedile posteriore, la sorellina di dieci anni. Il padre, invece, guidava un'altra vettura dove viaggiava la mamma e un'amica.

L'ESCURSIONE Le due auto hanno raggiunto il cantiere forestale "Coiluna" di Alà dei Sardi. Poi hanno imboccato una delle tante stradine disegnate all'interno del bosco di Lithos. Intorno alle 11 la comitiva si è fermata a scambiare due chiacchiere con gli operai di Bitti, incontrati durante l'escursione. Poi ha ripreso il tour in saliscendi incastonati tra rocciai e macchia mediterranea. D'improvviso la tragedia, in prossimità di una curva stretta in località "Janna de tandaule", al limite dei territori di Bitti e Alà dei Sardi.
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