Bitti saluta il barista ucciso a S.TeodoroLa moglie è scampata al sicario
Una folla commossa ha dato l'ultimo saluto, nella chiesa di San Giorgio, a Dino Asproni, il barista ucciso venerdì sera a San Teodoro.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Centinaia di persone erano presenti ieri ai funerali di Dino Asproni, il barista ucciso in un agguato venerdì scorso. La moglie ha voluto rispettare la volontà del marito che voleva essere seppellito nel suo paese natale, Bitti.
INDAGINI - Continuano fitte le indagini per far luce sull'omicidio di Dino Asproni, il barista di Bitti, ammazzato con una fucilata alla testa nella sua abitazione di San Teodoro.
Tra le novità, c'è un nuovo tremendo dettaglio: la moglie della vittima, Sara Mossa, solo per un caso fortuito non è stata a sua volta raggiunta dalla pioggia di proiettili sparati dalla mano del killer.
Gli investigatori hanno spiegato che dalla rosa dei pallettoni c'è sempre un proiettile che esce della traiettoria. Quel proiettile venerdì sera ha preso una direzione diversa, solo per questo la donna sarebbe stata risparmiata.
CHI ERA ASPRONI - Si scava sui trascorsi burrascosi della vittima: originario di Bitti, Asproni da alcuni anni gestiva in centro a San Teodoro il bar Ichnos. Era imparentato con Sebastiano Bandinu, coinvolto nella rapina all'hangar di Meridiana a Olbia e ucciso cinque anni fa a fucilate. L'ultima condanna a carico di Asproni risale al 2003: sei anni di carcere per un colpo in banca, ma i suoi guai con la giustizia, sempre collegati a rapine, cominciano già nel 1994. Tornato in libertà, decide di cambiare vita: lascia Bitti e si trasferisce a San Teodoro dove acquista il bar da un compaesano e, di recente, anche un terreno con l'idea di realizzare una piccola struttura turistica. Ieri il tragico epilogo.
L'uomo, 40 anni, venerdì, poco dopo le 19, stava rientrando a casa, nella frazione di Terra Padedda, quando qualcuno, nascosto tra la vegetazione che circonda la villetta e aiutato dal buio, gli ha sparato alla testa. Di nulla si è accorta Sara Mossa, la compagna di Asproni, che lo aspettava a casa, e non ha potuto far altro che chiamare i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno tentato di rianimarlo ma troppo gravi le ferite riportate nell'agguato.