Banda Mesina, confermato sequestrato del "tesoretto" milionario di Gigino Milia
Sigilli ad abitazioni, terreni e a una quota di una società per un valore di due milioni.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sette abitazioni, undici terreni, un conto corrente e la quota di una società di campeggio. Il "tesoretto" da due milioni di euro, tra Fluminimaggiore e Sassari, è stato sequestrato una seconda volta dai finanzieri di Cagliari a Gigino Milia, 67enne, arrestato nell'operazione che aveva sgominato la banda di Graziano Mesina: secondo le accuse l'organizzazione criminale importava dalla Lombardia grosse partite di eroina da sistemare nelle piazze sarde di Cagliari, Nuoro e Sassari. Un anno fa era scattato il provvedimento di sequestro perché Milia era un "nulla tenente". Ora è stata cambiata la motivazione e applicata la normativa antimafia che consente l'applicazione di misure di prevenzione a persone coinvolte in reati gravi (come il traffico di droga).
LA RICOSTRUZIONE - Secondo i finanzieri del comando provinciale di Cagliari, Milia aveva "investito" i soldi guadagnati dal traffico di droga acquistando case e terreni (intestandoli anche a dei prestanome). Le abitazioni e le aree si trovano a Fluminimaggiore mentre la società ha sede a Sassari. Dalle indagini svolte dagli investigatori delle Fiamme Gialle è emerso che Milia in trent'anni, pur non avendo dichiarato alcun reddito (o in alcune occasioni redditi molto bassi) aveva effettuato investimenti in attività commerciali e immobiliari, comprando alcune case. I beni quasi sempre sono stati intestati, secondo i finanzieri "fittiziamente" a dei familiari.
Il provvedimento di sequestro, secondo la normativa dell'antimafia, è stato emesso dal Tribunale di Cagliari su richiesta della procura antimafia dopo le indagini del Gico del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza.