Su 61 lavoratori controllati in 18 aziende ispezionate, ben 48 sono risultati non in regola: 41 per violazioni contrattuali e 7 totalmente “in nero”, di cui 3 extracomunitari regolarmente soggiornanti ma senza alcuna tutela previdenziale, assicurativa o contrattuale.

È questo il bilancio dei controlli condotti negli ultimi due mesi dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Nuoro e dal Comando Provinciale, in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Le ispezioni, svolte nei Comuni di San Teodoro, Budoni, Loculi, Tortolì, Bari Sardo, Macomer e Genoni, hanno interessato attività operanti nei settori edile, agricolo, industriale, commerciale e della ristorazione. Tutte le aziende ispezionate sono risultate non in regola, con violazioni che spaziano dall’impiego di lavoratori irregolari alla mancata osservanza delle norme sulla sicurezza.

Settore edile: sicurezza carente 

Nel comparto delle costruzioni le irregolarità più gravi hanno riguardato l’impiego di personale non registrato e il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. I militari hanno rilevato l’assenza di visite mediche di idoneità al lavoro, formazione obbligatoria mai effettuata e l’uso di strutture e attrezzature non conformi alla normativa, come ponti su cavalletti e passerelle pericolose.

Agricoltura e industria: manca sorveglianza sanitaria

Nelle aziende agricole, in particolare quelle dedite all’allevamento ovino, sono stati individuati lavoratori in nero, privi di sorveglianza sanitaria e della formazione professionale richiesta. Una falegnameria, classificata nel settore industriale, impiegava operai per l’installazione dei propri prodotti su impalcature non idonee, esponendoli a gravi rischi.

Sommerso nei bar e ristoranti

Nei pubblici esercizi e attività commerciali – bar, pasticcerie e ristoranti – i controlli hanno accertato la presenza di lavoratori privi di contratto e tutele previdenziali. In due casi, le aziende sono state sanzionate per aver installato sistemi di videosorveglianza non autorizzati, potenzialmente utilizzati per il controllo illecito a distanza dei dipendenti.

Sono oltre 38 mila euro di sanzioni e contributi elevati

L’attività ispettiva si è conclusa con l’irrogazione di sanzioni amministrative e penali per un totale di 38.326 euro, oltre al recupero di contributi previdenziali e assicurativi pari a 3.500 euro.

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