Assemini, picconate sui vetri dell’autoper rapinare una coppia: due arresti
Hanno spaccato i vetri di un’utilitaria per rubare una borsetta. Protagonisti due fratelli, Beniamino e Valentino Scalas, rispettivamente di 23 e 28 anni, che sono stati arrestati dai carabinieri.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per rapinarli non hanno rinunciato neppure a imbracciare pesanti bastoni e addirittura un piccone. Armi con cui due fratelli di Assemini hanno sfondato i vetri dell'auto di una coppia, un loro concittadino e una sua amica di Arbus, dopo un breve inseguimento in una delle strade più trafficate e centrali della città. Mentre uno dei rapinatori spalancava lo sportello della vettura ed estraeva le chiavi dal quadro per impedire alla proprietaria di utilizzare la macchina e magari raggiungere un posto di polizia per chiedere aiuto, il fratello si appropriava della borsetta della donna. Le vittime sono dovute ricorrere alle cure della guardia medica per le ferite (fortunatamente superficiali) causate dai vetri rotti e qualche botta.
IN CARCERE In cella sono finiti Beniamino e Valentino Scalas di 23 e 28 anni, entrambi disoccupati, mentre i carabinieri stanno ancora cercando di rintracciare un terzo uomo, il padre dei due aggressori, riuscito a fuggire e dileguarsi per evitare l'arresto.
Il fatto è avvenuto lunedì sera, poco dopo le 20,30, in via Cagliari, una delle principali strade di Assemini. Un operaio cagliaritano di 41 anni e una donna di Arbus di 35 stavano viaggiando a bordo della loro macchina, una Peugeot 207 quando, all'altezza del distributore dell'Agip si sono accorti di essere seguiti. Hanno così tentato di accelerare per far perdere le tracce, ma ogni tentativo è risultato inutile. Dietro, a pochi passi, a bordo di una Fiat Brava, i due fratelli e il padre. La corsa è finita in pochi minuti, quando i tre inseguitori hanno aumentato la velocità riuscendo nel sorpasso e bloccandosi improvvisamente in un tratto della via particolarmente stretto. Impossibile, per l'operaio e la donna, fuggire. Il primo colpo di bastone si è abbattuto violentissimo sul cristallo posteriore. Poi un altro e un altro ancora.
LA PAURA La donna ha tentato di scappare a piedi, allontanarsi dalla sua macchina mentre i due vetri laterali e quello posteriore esplodevano in mille pezzi riempiendo di schegge l'abitacolo. La donna ha riconosciuto gli aggressori. Con loro, e il padre che subito dopo è riuscito a darsela a gambe, aveva sottoscritto un contratto per gestire un bar di Assemini di cui la famiglia Scalas è proprietaria. Un contratto che per alcuni anni avrebbe concesso a Francesca Orgiana di amministrare il locale. Ma anche un accordo che ben presto gli Scalas avrebbero voluto rescindere per tornare in possesso della loro azienda. Per questo, da tempo, i rapporti tra i proprietari e l'affittuaria si erano fatti difficili, trasformati in una contrapposizione legale. Poi degenerati.
L'AGGRESSIONE Lunedì sera le parole grosse e i bisticci, rimasti fino ad allora soltanto accuse verbali, seppur pesanti, hanno lasciato campo libero alla rabbia, alla violenza. Beniamino e Valentino Scalas, insieme al padre, hanno probabilmente deciso di tentare ancora una volta di convincere la donna a desistere, tornare indietro sulle sue scelte e rivedere quel contratto che evidentemente non accontentava più entrambe le parti. Hanno così deciso di seguire la Peugeot. Fino a raggiungerla. Quindi l'aggressione. Le due vittime sono riuscite a dare l'allarme e in via Cagliari sono arrivati i carabinieri della stazione di Assemini al comando del maresciallo Eugenio Lampis. I fratelli Scalas sono stati bloccati, arrestati e accompagnati nel carcere di Buoncammino a disposizione dell'autorità giudiziaria con l'accusa di rapina, danneggiamento e lesioni personali in concorso fra loro. I militari della stazione di Assemini e della Compagnia di Cagliari stanno adesso tentando di rintracciare il terzo uomo, il padre dei due ragazzi.
I DUBBI Inspiegabile, vista la ricostruzione della vicenda fatta dai carabinieri, la rapina. Incomprensibile il fatto che i due ragazzi abbiano rubato la borsetta della donna (poi recuperata e restituita alla proprietaria) sebbene l'aggressione dell'altra sera avesse ben altre cause scatenanti.
Nella stessa serata di lunedì, sia l'operaio di Assemini sia la titolare del bar conteso sono stati accompagnati nell'ambulatorio della guardia medica per essere medicati dalle escoriazioni multiple e dalle ecchimosi riportate durante l'aggressione. Le ferite sono state provocate fondamentalmente dalle schegge dei cristalli andati in frantumi e qualche botta ricevuta durante il diverbio.
ANDREA PIRAS