Armi da guerra, sgominata la bandaIl boss accusato anche di omicidio
Una banda modulare di una quindicina di elementi, che avrebbe spadroneggiato in Baronia mettendo a segno attentati, furti, rapineUna banda di ventenni che, invece di andare al mare o in discoteca, passava il tempo a mettere a ferro e fuoco la Bassa Baronia. Una gang cementata, secondo i carabinieri, attorno al nome di Andrea Dessena, 23 anni, operaio di Orosei, collezionista di sei ordinanze di custodia cautelare, già in cella a Badu 'e Carros con l'accusa di essere l'autore del duplice omicidio dei fidanzati di Irgoli Mario Mulas e Sara Cherchi, assassinati davanti al portone di casa la sera del 3 settembre 2008. Un delitto che rientrerebbe nella ragione sociale di una banda dedita - con spedizioni modulari - a seminare paura.
Nove i giovani arrestati ieri mattina tra Dorgali, Orosei, Irgoli, Galtellì, Loculi e Onifai, nell'ambito di un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Nuoro. L'accusa, per tutti, è quella di detenzione, ricettazione e vendita di armi da guerra e comuni. Due ordinanze di custodia cautelare sono state notificate in carcere ad Andrea Dessena e a Mauro Piras, 21 anni, di Dorgali; e mentre per Pasquale Mulas, 22 anni, dorgalese, e Franco Ruiu, 42, di Orosei, sono stati disposti gli arresti domiciliari, gli altri cinque sono stati accompagnati a Badu 'e Carros. Si tratta di Tonino Stazio, 21 anni, e Daniele Congiu, 26 anni, entrambi di Onifai; Nico Lai, 22 anni, di Irgoli; Giovanni Mereu, 33 anni, di Dorgali, e Salvatore Farris, 25 anni, di Orosei.
AMICI PER LA PELLE Una banda composta da una quindicina di elementi, con una struttura modulare: ora agiva un gruppo, ora l'altro. «Tutti i componenti erano legati da un vincolo d'amicizia», ha spiegato il colonnello Felice Maselli, comandante provinciale dell'Arma. Una banda di amici trascinata, secondo gli inquirenti, da Andrea Dessena che «nonostante la giovane età coagula attorno a sé altri personaggi di non minore spessore criminale». Il ventitreenne di Orosei è in carcere per armi da quattordici mesi, un lasso di tempo durante il quale - oltre all'accusa di aver ucciso i due fidanzati di Irgoli - si è visto recapitare le ordinanze d'arresto firmate dal gip per reati che vanno dalla detenzione di esplosivo, al furto, al danneggiamento, al tentato omicidio (in concorso con Antonio Mula, falegname 26enne di Dorgali).
L'AMBIENTE Le indagini, anche grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, nei mesi scorsi hanno portato all'arresto di altri elementi della banda dei baroniesi, inserita in uno scenario che il colonnello Maselli ha definito «di assoluto squallore, con reati commessi per motivazioni futili e bieche». Erano centoventi, ieri all'alba, i militari che hanno perquisito una ventina tra case e ovili alla ricerca di armi. Mentre gli elicotteri volavano su Dorgali, Orosei e gli altri centri della Bassa Baronia, i carabinieri del Comando provinciale e le unità cinofile facevano irruzione nelle abitazioni e nei casolari. Armi non ne sono state trovate, ma il blitz si è concluso comunque con l'arresto dei nove giovani, ulteriore atto dell'inchiesta non ancora conclusa. È la disponibilità delle armi, la cifra della banda che ha terrorizzato la Baronia. Pezzi a buon mercato e fucili da guerra, come il mitragliatore Tokarev che nel marzo 2009 i carabinieri trovarono nell'ovile dei fratelli Dessena di Orosei. Quel fucile mise nei guai anche gli operai di Dorgali Antonio Mula e Mauro Piras: nel casolare c'era una foto dove i due erano in posa col mitragliatore. Uno scenario inquietante, quello delineato dagli investigatori, che rientra in un triangolo di morte tra Irgoli, Orosei e Onifai. Non per niente, il fucile che ha ucciso i due fidanzati di Irgoli è lo stesso, si è scoperto quasi subito, che due mesi prima aveva freddato Battista Soro, 47 anni, allevatore di Onifai.
PIERA SERUSI