Aria di licenziamenti in alcunecliniche private di Cagliari
Nessuna crisi economica: solo la necessità di riorganizzare le strutture, controllate dalla stessa società, dove sono presenti alcuni “doppioni”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quattordici dipendenti di troppo nelle cliniche San Salvatore, Città di Quartu e Polispecialistica Sant'Elena, controllate dalla società Kinetica srl. Nei corridoi delle case di cura si parla da qualche mese di licenziamenti: prima in maniera velata, da tre settimane invece l'argomento è ufficiale, visto che degli esuberi si è parlato in tre riunioni tra proprietà e organizzazioni sindacali.
L'ACCORPAMENTO I possibili tagli (inizialmente riguardavano 16 persone) nascerebbero dopo la riunione delle tre cliniche sotto la stessa proprietà - la Kinetica Sardegna è controllata dalla Kinetica Spa, una holding molto importante nel settore delle cure private -, che hanno portato all'accorpamento di alcuni servizi, in particolare quelli amministrativi. È qui infatti che è stato riscontrato il numero più altro di esuberi: 7 impiegati di troppo. Ma ci sarebbero anche 3 biologi, un tecnico di laboratorio e tre manutentori. Insomma: possibili licenziamenti nati non da una crisi economica - la società titolare è solida e conta circa 500 dipendenti - ma da un'esigenza di “razionalizzazione”.
I SINDACATI I rappresentati dei lavoratori però sono ottimisti: nell'ultima riunione (a cui hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Css) si è cercato di evitare i tagli del personale mettendo sul piatto una decina di pre-pensionamenti. «Si è partiti da un esubero di 16 lavoratori, poi scesi a 14, infine si è arrivati a un accordo che prevede conservazione di tutti i posti con uno “scivolo” per i dipendenti vicini all'età della pensione», racconta Guido Sarritzu, della Uil-Sanità privata. «Credo si arriverà alla soluzione più indolore possibile e tutti i segnali sono positivi: rispetto all'inizio, la proprietà ha rivisto la propria posizione. Semmai c'è chi fa un po' di terrorismo tra i dipendenti, prospettando i licenziamenti come imminenti, invece spero che si arrivi a una conclusione positiva». Il prossimo incontro è previsto per venerdì 4 giugno: si cercherà di raggiungere l'accordo sulla conservazione di tutti i posti. E sembra scongiurata anche l'ipotesi, fatta nelle scorse settimane, di trasformare in part-time alcuni contratti. Pare che oltre alla «razionalizzazione», a preoccupare la proprietà sia stata anche l'annunciata modifica ai meccanismi di rimborso delle «prestazioni mediche convenzionate» da parte della Regione. In pratica: non si potrà superare il tetto massimo di visite concordato con il servizio sanitario regionale. Questo potrebbe ridurre il volume dei rimborsi incassati dalle case di cura.
I NODI «La proprietà delle cliniche ci ha presentato un piano dove venivano evidenziate alcune difficoltà in diversi settori, dove ci sarebbero alcuni “doppioni”», spiega Sandro Dessì, della Cgil-Funzione pubblica. «Per noi gli esuberi non sono motivati e lo dimostra il fatto che molto probabilmente si eviteranno».
L'AMMINISTRATORE Alberto Scanu, amministratore della Kinetica Srl, assicura: «L'obiettivo è quello di non lasciare nessuno per strada: si cercherà di non licenziare nessuno, e se dovesse essere necessario verranno utilizzati gli ammortizzatori sociali. Nessuna crisi economica: solo la necessità di riorganizzare le strutture, dove sono presenti alcuni doppioni. È possibile che alcune persone vengano “riqualificate”. Addirittura in alcuni settori, come quello infermieristico, continueremo ad assumere». In calendario altre due riunioni: la prima tra una settimana e la seconda, quella definitiva, mercoledì 9 giugno.
MICHELE RUFFI