Anno tributario, ricorsi del contribuenteLener: ''In un caso su due ha ragione''
Al contribuente conviene presentare ricorsi alla Commissione tributaria per farsi valere nel rapporto di amore-odio con l'amministrazione fiscale dello Stato. Mediamente in un caso su due gli viene data ragionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
E' uno dei dati illustrati alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario tributario dal presidente della Commissione regionale, Alessandro Lener. "L'attività giurisdizionale procede abbastanza speditamente e per venire incontro alle esigenze dei ricorrenti si cerca sempre di rispondere positivamente alle richieste di una sollecita fissazione delle udienze, ma - ha detto Lener - il contenzioso rimane pressoché stabile su livelli che diventano sempre più preoccupanti per il diminuito numero di giudici". Evidenziato, in particolare, il caso della sezione staccata regionale di Sassari. Sono ancora tante le pendenze, oltre 13.000, e non favorisce la loro diminuzione un recente decreto del Ministero dell'Economia che "ha drasticamente ridotto il numero delle sezioni: la revisione può essere condivisa sempre che si provveda a nominare tempestivamente tutti i componenti" della Commissione regionale e delle quattro provinciali. Per ridurre le controversie si suggerisce di far sempre pagare tutte le spese alla parte soccombente, abbandonando la tendenza alla compensazione, per evitare che si ricorra in giudizio senza valide ragioni, se non quella di ritardare i pagamenti. Lener ha anche precisato di non sentirsela di "formulare ottimistiche previsioni": non si è fatto molto per far riconoscere come effettiva, all'esterno, la loro piena autonomia nel rapporto con il Ministero; "Non è seria una amministrazione giudiziaria che si affida, in toto, a giudici non professionali con retribuzione irrisoria"; non si investe nell'aggiornamento dei magistrati tributari alle prese con l'incessante proliferazione legislativa in materia. Infine, è stato chiesto all'Agenzia delle Entrate di rendere più indipendente l'Ufficio del garante del contribuente, garantendo personale idoneo e sufficiente, nell'interesse non solo del cittadino, ma della stessa amministrazione finanziaria.