Da chi produce salumi per le comunità musulmana ed ebraica a base di carni di pecora e capra, a chi ha sperimentato la prima coltivazione di arachidi made in Italy e di avocado. Sono alcune novità presentate a Cernobbio al Forum della Coldiretti per far conoscere la realtà di tanti giovani imprenditori agricoli che, con esperienze curiose e innovative, hanno trasformato le paure degli italiani per l'immigrazione, i cambiamenti climatici in idee destinate a cambiare il mercato del made in Italy. In Sardegna, per conquistare e non temere gli immigrati, "La Genuina" di Ploaghe, guidata da Antonello Salis, decide di produrre salumi kosher e halal utilizzando carni di pecora e di capra e tutti i suoi prodotti vengono controllati e certificati dall'Imam. In Sicilia, invece, se il clima ormai torrido preoccupa tutti, Andrea Passanisi lo trasforma in opportunità coltivando i primi avocado made in Italy, frutto tipicamente tropicale che nella terra del sole trova un clima adatto per raggiungere l'eccellenza. E ancora in Toscana Marco Razzolini produce con successo arachidi italiane, risultate migliori rispetto a quelle in commercio e di importazione. Invece Daniele Gioia in Basilicata ha sperimentato la prima coltivazione di funghi recuperando fondi di caffè, facendo così di uno scarto da discarica un vero e proprio tesoro. Elena Comollo, infine, nella sua fattoria sociale in Piemonte, ha ideato nuovi percorsi che hanno permesso l'assunzione di ragazzi in situazione di grave svantaggio sociale, mettendo a disposizione i campi, i frutteti e tutti i processi agricoli dalla produzione alla trasformazione per facilitare l'ingresso al lavoro di ragazzi a bassa contrattualità, favorendone la riabilitazione sociale.
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