Stamane a Cagliari, alla conferenza istruttoria per la definizione degli interventi, il rappresentante del ministero, Marco Giangrasso, si è detto disponibile a valutare l'ipotesi di procedere con barriere idrauliche e non più fisiche per la messa in sicurezza del territorio compromesso dalle attività industriali, nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Il percorso indicato dalla Sardegna consentirà di evitare - secondo i proponenti - lavori di bonifica estremamente costosi e non praticabili nel breve periodo. Oltre che per il Sulcis, nella riunione sono stati esaminati i progetti, complessivamente 50, per le aree di Portovesme, Sarroch e Macchiareddu, in attesa di affrontare anche il maxi-intervento per Porto Torres. Al tavolo erano presenti tutti i soggetti interessati: il ministero, promotore della conferenza, la Regione con l'assessore della Difesa dell'Ambiente Emilio Simeone, i rappresentanti delle Province Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Cagliari, quelli dei Comuni e delle aziende coinvolte, i funzionari dell'Arpas e dell'Istituto superiore di sanità. "Dall'incontro arriva un forte impulso alla potenziale risoluzione dei problemi ambientali delle aree industriali del Sulcis-Iglesiente-Guspinese - sottolinea l'assessore Simeone - Ci aspettiamo ora da parte del ministero una analoga disponibilità per Porto Torres".
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