Secondo appuntamento questa sera alle 18.30 negli spazi della Fondazione “G. Siotto” in via dei Genovesi, con “Arcipelago Mediterraneo”, il ciclo di incontri che interroga il mare nostrum come ponte e frontiera, luogo di passaggi, fratture, identità in movimento. Un dialogo a più voci dedicato questa volta alle mobilità umane in età moderna, tema che continua a restituire al presente l’immagine di un Mediterraneo tutt’altro che immobile.

Protagonisti dell’incontro saranno Giovanna Fiume, già docente di Storia moderna all’Università di Palermo, e Mathieu Grenet, storico delle migrazioni all’Università Toulouse-Jean Jaurès. Dai loro ultimi lavori – "Mediterraneo corsaro" (Carocci, 2025) e "Mediterranei. Storia delle mobilità umane (1492-1750)" (Viella, 2025) – si ricostruirà un mosaico di scambi, conquiste, prigionie, ritorni: un paesaggio in cui la circolazione di persone e culture diventa chiave per capire schiavitù, conversioni, diaspore, rotte commerciali.

A moderare sarà Giampaolo Salice, professore di Storia moderna all’Università di Cagliari e fondatore di LUDiCa, il Laboratorio di Umanistica Digitale che co-organizza l’iniziativa. Studiosi di lungo corso, Fiume e Grenet portano sguardi complementari: lei, indagatrice delle schiavitù mediterranee e dei loro immaginari religiosi; lui, specialista delle comunità della diaspora greca e delle reti che hanno cucito insieme i porti europei tra XVII e XIX secolo.

L’incontro, sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Sardegna, dal Comune di Cagliari e dalla Fondazione di Sardegna, rilancia l’idea di un Mediterraneo letto non solo come spazio geografico, ma come sistema vivo di relazioni. Un arcipelago di storie che attraversano secoli e ancora oggi continuano a interrogare il nostro presente.

 

© Riproduzione riservata