AeroItalia nega i rimborsi ai passeggeri in continuità: voucher per chi cancella la partenza
La compagnia: «Fanno prenotazioni multiple, anche dieci alla volta, e poi si fanno rimborsare»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Finora i biglietti aerei in regime di continuità territoriale sono stati trattati come assegni circolari: i passeggeri hanno diritto al rimborso di quei 62 euro – spicciolo più, spicciolo meno – dei collegamenti con Roma e i 72 di quelli con Milano in qualsiasi momento. Se decidono di non partire, anche all’ultimo (a patto di non aver ancora completato il check-in), possono riavere indietro i soldi. Una garanzia che però ha causato negli anni un effetto collaterale: il fenomeno delle prenotazioni multiple. Visto che non esiste nessuna penale, c’è chi acquista più di un biglietto (con orari diversi) per un solo viaggio, per scegliere poi il volo più comodo alle proprie esigenze poco prima di partire. Questa consuetudine ingolfa i sistemi di prenotazione: così l’aereo appare al completo fino all’ultimo, anche se poi al momento del decollo si liberano alcuni posti.
Lo scenario
Ora AeroItalia prova a limitare questo fenomeno negando il rimborso immediato ai passeggeri che cancellano la partenza. «Ma i viaggiatori hanno diritto ad avere un riaccredito automatico dei soldi spesi», attacca Gian Mario Pileri, presidente regionale della Fiavet (federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo).
L’attacco
«Si tratta di un ulteriore balzello ai danni dei sardi. Fino a a due settimane fa tutte le compagnie garantivano il rimborso immediato. Anche AeroItalia». Invece ora la compagnia che gestisce la continuità territoriale a Olbia e Alghero ha comunicato il dietrofront. «Ci è stato detto che sarebbero stati emessi voucher da utilizzare entro un anno. È inaccettabile, le norme della continuità prevedono il rimborso completo», spiega Pileri.
AeroItalia si difende: «Ci sono persone che fanno prenotazioni multiple e poi chiedono i rimborsi, anche dieci alla volta. Si tratta di acquisti fatti tramite carte di credito e gli istituti chiedono una commissione bancaria sia per l’acquisto che per il rimborso. Quindi: noi non solo non prendiamo un euro perché il biglietto viene annullato, ma dobbiamo anche pagare una tassa dell’1,6% per ogni operazione», dice l’amministratore delegato della compagnia Gaetano Intrieri.
m. r.
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