Washington . «Penso ci siano ottime chance che la guerra possa finire rapidamente. Anche senza che l’Ucraina abbia bisogno dei missili Tomahawk». Donald Trump gela così alla Casa Bianca le aspettative di Volodymyr Zelensky, sbarcato a Washington per la sua terza visita quest’anno già scoraggiato dall’inattesa telefonata il giorno precedente tra il tycoon e Vladimir Putin con l’annuncio di un vertice a Budapest. «Parleremo della telefonata e anche dei Tomahawk», spiega il presidente americano ricevendo il leader ucraino nella Cabinet Room, e non nello Studio Ovale, dove poco prima aveva dato il benvenuto ad Andrea Bocelli ascoltando a tutto volume la sua “Con te partirò”.
Ennesima giravolta
«Zelensky è un leader forte che ne ha passate molte, è un onore averlo qui», ha esordito The Donald, facendogli anche i complimenti per la «bellissima giacca» nera, indossata nelle ultime due visite dopo le critiche per il precedente look non consono allo Studio Ovale. Ma poi è arrivata l’ennesima giravolta del tycoon, quella sui Tomahawk. «Darli a Kiev sarebbe un’escalation, eppoi anche noi ne abbiamo bisogno, non vogliamo dare via cose che servono per la nostra difesa», ha messo le mani avanti. Fino a due giorni fa invece sembrava intenzionato a fornirli, tanto da aver raccontato di aver minacciato Putin nella loro ultima telefonata chiedendogli: «Cosa dici se mando a Kiev duemila Tomahawk? L’idea non gli è piaciuta».
Un’arma di pressione
Probabilmente ha usato i missili a lungo raggio come arma di pressione, ottenendo un altro vertice con lo zar tra un paio di settimane a Budapest dopo quello ad Ancorage in Alaska, che pare sia stato burrascoso. Secondo quanto svelato dal Financial Times, dietro i sorrisi ci sarebbe stato il gelo. Con Putin che ha rifiutato qualsiasi concessione. E Trump così irritato da alzare la voce, interrompere i colloqui e annullare il pranzo, imboccando poi una linea pro Kiev. Ora però «Putin vuole che la guerra finisca», assicura The Donald con toni ottimistici, riferendo che ci sono «ottime chance» di mettere fine al conflitto. Ne discuterà con lo zar a Budapest. Trump per ora ha escluso un vertice a tre con Putin e Zelensky perché tra i due leader in conflitto «c’è troppo odio». Zelensky ha espresso la convinzione che Putin non sia pronto per la pace, ma ha detto di confidare nel tycoon: «Ho fiducia che con il tuo aiuto possiamo mettere fine alla guerra». «Primo, dobbiamo sederci e parlare. Secondo, abbiamo bisogno del cessate il fuoco», ha spiegato, ribadendo che l’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza e, nell’immediato, dei Tomahawk.
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