Il giallo

Villa Pamphili, il killer dai due nomi 

Svolta nelle indagini: Rexal Ford in realtà si chiama Francis Kaufmann 

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Roma. Un documento valido del 2019, ma con nome falso. Un passaporto con cui Francis Kaufmann, questo il vero nome dell'uomo che ha ucciso una bimba di pochi mesi a Roma, ha girato per anni. Malta, Russia, Italia e Grecia le sue ultime mete. Il giallo di Villa Pamphili ha un nuovo tassello: l'uomo fermato in Grecia, sull'isola di Skiathos, non è Rexal Ford. La Procura e l'Fbi sono a una nuova svolta: il 46enne aveva un documento rilasciato dagli Usa sei anni fa con un nominativo falso. L’elemento apre ulteriori scenari in una storia confusa.

Sconosciuta

La donna trovata morta a duecento metri dalla figlia resta ancora nome. «Ha detto di chiamarsi Stella Ford», dicono alcuni testimoni, ma non ci sono conferme. Per gli inquirenti la provenienza è tra la Russia, dove i due avrebbero soggiornato, e l'Ucraina. Per un testimone, Oskar “El Mariachi”, musicista messicano che l'ha conosciuta a Malta, lei era un «genio dell'informatica, un’hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene cosa facesse». Che cosa facevano i due per vivere? Sono esclusi legami con apparati di sicurezza? Lui si presentava come regista e produttore cinematografico. Il 7 maggio Kaufmann - con la donna e la bimba - si è recato in uno studio romano di produzione per un progetto internazionale. Il 5 giugno il californiano ha inviato un vocale a un italiano: «Mia moglie mi ha lasciato. È tornata con il suo ex, ricco. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata a fare la madre. Ora cerco un luogo dove stare a Roma». Nello stesso audio, l'uomo accenna a un progetto di cinema.

La nascita della bimba

Parole registrate quando la donna era già morta. Un corpo, al momento, non reclamato la cui identità potrebbe essere svelata grazie a un elemento determinante: a metà 2023, Ford arriva a Malta e conosce la donna. La bambina nasce nel 2024, forse in un'ospedale dell'isola. Per questo sono in corso verifiche per scoprire il nome della madre, forse contenuto nei registri sanitari. È da lì che la coppia, con la bimba, sarebbe poi partita per andare Russia.

Indagini serrate

Infine il drammatico epilogo in Italia, con il cadavere della neonata ritrovato il 7 giugno scorso. Sul corpo, lasciato accanto a una siepe, segni di violenza e strangolamento. All'indagato i pm di contestano l'omicidio volontario aggravato dalla minore età della vittima e l'occultamento di cadavere.

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