L’Aquila. Una «corte di vermi», colpevole di aver allontanato tre bambini dalla loro famiglia, dalla loro casa nel bosco di Palmoli. Piovono insulti sul Tribunale dei minorenni dell’Aquila e in particolare la presidente Cecilia Angrisano, bersaglio di pesanti minacce via social. Una caccia alle streghe con tanto di indirizzo, numero di cellulare e mail per rintracciare la toga che ha firmato l’ordinanza di allontanamento. E in tanti si stanno organizzando per scendere in piazza il 6 dicembre a Roma, davanti al ministero della Famiglia. Intanto dalla casa famiglia dove sono stati trasferiti i minori arrivano le parole dei bambini, che chiedono all’avvocato quando potranno tornare a casa, mentre la mamma, cui è stato concesso di vivere nello stesso stabile, «è ancora scossa». E l’Anm abruzzese torna a difendere il Tribunale dei minorenni dell'Aquila, dicendosi in «apprensione» per «la campagna d’odio mediatico» ed esprimendo «stupore» e «rammarico» nel constatare che, «in un clima così esasperato, i rappresentanti del governo insistano nell’attività di delegittimazione dell’Autorità Giurisdizionale». E sull’argomento torna a parlare anche il vicepremier Matteo Salvini: «Farò di tutto perché quei tre splendidi bambini tornino a casa, fra le coccole di mamma e papà», scrive definendo l’ordinanza «una vergogna, un precedente pericoloso e preoccupante».
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