Monserrato.

Via Cabras, rivolta contro il taglio dei pini 

Petizione per modificare i lavori ma l’assessore spiega: «Saranno sostituiti» 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

«I pini di via Cesare Cabras non si tagliano, si curano». È una dichiarazione di intenti il titolo della raccolta firme lanciata a Monserrato per impedire «l’inopportuna e immotivata eliminazione dell’alberatura stradale» che funge da spartitraffico in via Cabras. I lavori per rifare la famigerata strada delle buche partiranno a fine mese. L'intervento, per cui sono stati stanziati 700 mila euro, prevede la rimozione di circa 33 pini compresi tra la rotonda di via Riu Mortu e l’incrocio con via Monte Marganai.

La protesta

Inaccettabile per l’ex consigliere Luciano Rossetti, già tra i promotori, due anni fa, di una petizione per impedire il taglio dei ficus tra via del Redentore e via Giulio Cesare. Rossetti ha promosso una nuova campagna: da ieri e fino a martedì 30 si può firmare al “Caffè Manca” di via Porto Botte. La prima giornata avrebbe visto decine di aderenti e anche sui social è partita una mobilitazione. «Il progetto, pur esprimendo la volontà di intervenire con opere di manutenzione del filare di pini presente lungo l’aiuola spartitraffico, approva invece l’abbattimento di 33 dei 91 esemplari che qualificano la via», si legge nell’istanza.

«Furono piantati dagli alunni delle scuole nel corso della Festa degli alberi di 30 anni fa, rappresentando la memoria storica di una grande parte di cittadini. Meritano di essere curati e salvaguardati per il beneficio che apportano all’ambiente del luogo». Per questo la richiesta di Rossetti è che «l’amministrazione sospenda ogni azione distruttiva che interessi il filare e proceda alla sua manutenzione e cura».

L’assessore

Non ci sta l’assessore ai Lavori Pubblici Raffaele Nonnoi. «La polemica è posta in modo scorretto perché presuppone che i pini vengano rimossi senza motivo. Innanzitutto, non è giusto parlare di taglio ma di sostituzione, che riguarderà gli alberi dannosi per la sicurezza del manto stradale. I pini hanno necessità di vivere in un ambiente diverso, perché per loro natura tendono a rovinare l’asfalto e i marciapiedi. Al loro posto saranno piantate palme e jacaranda, più adeguate all’assetto stradale». L'espianto sarebbe quindi imprescindibile per la buona riuscita dell’intervento. «I lavori hanno un costo elevato che viene sostenuto da tutta la comunità. Non possiamo rischiare che tra due anni la manutenzione sia da rifare perché le radici creano nuovi problemi. Significherebbe sprecare soldi e prendere in giro i cittadini. Con queste firme si vuole bloccare l’efficienza di un’amministrazione che sta lavorando per la sicurezza».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

• Accedi agli articoli premium

• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?