La festa

Una storia d’amore lunga 72 anni 

Selargius, una vita insieme: «Il segreto? Rispettare le scelte dell’altro»  

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La loro promessa dura da 72 anni: una vita intera trascorsa l’uno per l’altra. Lui ha spento 100 candeline pochi giorni fa, lei 93 nei mesi scorsi, ma negli sguardi conservano ancora la complicità di quando si sono detti «sì» nel lontano 14 ottobre del 1953. Quel «per sempre» che per Enrico Aragoni e Anna Porrà – coppia longeva residente a Selargius – è stato l’inizio di una lunga vita insieme.

In un’epoca di legami fragili e amori a scadenza, la loro storia attraversa i decenni – guerre e pandemie – come una testimonianza rara e preziosa: quella di un amore che ha saputo crescere, resistere e rinnovarsi, anno dopo anno. «Ci diamo ancora il bacio del buongiorno e della buonanotte», raccontano mentre si tengono la mano.

A prima vista

La loro storia d’amore inizia nella spiaggia di Calamosca nell’estate di 78 anni fa. Lei appena 15enne, lui 22 anni, originario di Tortolì e decisamente intraprendente. «Ha chiesto lui alla mia amica di potermi conoscere, ci siamo presentati e innamorati a prima vista», ricorda Anna Porrà. «Ai tempi non si poteva uscire da soli, ci vedevamo spesso al Poetto ma sempre in compagnia di altri».

Poi le passeggiate in via Puccini – vicino a casa di lei – dopo chilometri percorsi da Enrico Aragoni a piedi o in bicicletta dal quartiere di San Bartolomeo. «Ricordo ancora che d’inverno mettevo dei fogli di giornale sotto il giubbotto per ripararmi dal freddo, ma ne è valsa la pena».

Fidanzamento vecchio stile, come si usava all’epoca, con le rispettive famiglie presenti – di Tortolì e Cagliari – sino al matrimonio da sogno nella vecchia chiesa di Bonaria e il pranzo in centro. Tutto immortalato nelle foto in bianco e nero che raccontano un amore d’altri tempi. «Uno dei giorni più belli della nostra vita», dicono emozionati. E a guardarli oggi, con gli sguardi e le mani che si cercano in continuazione, non si fa fatica a crederlo.

Centenario

Centonovantatré anni in due. Nei giorni scorsi Enrico Aragoni ha raggiunto il traguardo del secolo di vita, festeggiato con parenti, amici e le autorità di Selargius – dove vive ormai da 43 anni – e Tortolì, città d'origine che ha lasciato per amore. Al suo fianco l’inseparabile moglie, i tre figli – Paolo, Renata e Alessia – i nove nipoti e i due pronipoti, Cesare e Gregorio.

Una vita piena la loro, bella, in tutti i sensi. «Abbiamo viaggiato tanto», dicono ricordando le mete più importanti: Parigi, Londra, Vienna, Praga, Budapest, Corsica. Poi le uscite con gli amici, le cene, gli incontri per giocare a carte.

Il lavoro

Lui, appassionato di chimica, nei tempi in cui lavorò per Masnata fu uno degli inventori della formula della varechina. Poi la nuova professione come agente di commercio e la creazione di una concessionaria di bevande passata al figlio Paolo, che tutt’oggi la gestisce in Ogliastra.

Lei casalinga e mamma a tempo pieno. «Ci siamo dedicati alla famiglia, al lavoro, e allo stesso tempo un po’ di svago, serve anche quello».

Il segreto

Sempre insieme, ma ognuno con i suoi spazi. «Forse è stato proprio questo il segreto del nostro lungo amore», dice lei cercando il consenso del marito. «Rispettare ciascuno tempi e scelte dell’altro, anche le passioni non condivise. E dopo 72 anni siamo innamorati come il primo giorno. Poi certo, i bisticci ci sono stati e ci sono tuttora, come in ogni coppia, mai manchino. L’importante è risolvere sempre tutto e fare pace, e nel nostro caso è stato così ogni volta: se si litigava la mattina, la sera era già tutto dimenticato».

Un esempio per le giovani coppie d'oggi. «Quello che dico sempre ai ragazzi, anche ai nostri nipoti, è di non aspettare troppo per sposarsi, e di mettere l’amore davanti a tutto», dice Anna Porrà. «Non sono d’accordo sulla convivenza: il matrimonio resta il giusto coronamento di una storia d’amore», aggiunge.

Entrambi sono grandi lettori de L’Unione Sarda, che fanno acquistare ogni giorno, e fermi sostenitori della carta stampata. «È la nostra routine la mattina durante la colazione». Non prima però del bacio del buongiorno.

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