La guida.

Un percorso di fede e bellezza 

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Il Cammino di Bonaria è nato ufficialmente il 14 giugno scorso, ed è diventato patrimonio di tutti i sardi, con una toccante e partecipatissima cerimonia nella Basilica cagliaritana. L’arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi, a Roma ha incontrato Papa Leone XIV e gli ha consegnato una statuina della Madonna di Bonaria, per suggellare questa iniziativa, un pellegrinaggio che ora sta raccogliendo adepti ovunque. Entusiasmo, fede, ricerca di se stessi, voglia di riflessione, bellezza, immersione nella natura: sono tanti gli ingredienti che ne fanno un’esperienza unica.

Nato dall’idea di un gruppo di amici guidati dall’avvocato nuorese Antonello Menne, presidente dell’associazione, il Cammino di Bonaria si può percorrere da Olbia a Cagliari, 353 chilometri che vanno dal mare al mare, dal Nord al Sud dell’Isola, passando per 29 centri abitati, i territori di 48 Comuni, colline, altipiani, pianure, fino a giungere ai piedi della scalinata che porta alla chiesa dei padri Mercedari.

Nella guida in vendita con L’Unione Sarda (edizioni Arkadia) i dettagli di un percorso affascinante e ricco di suggestioni. «Il Cammino non si fa, si vive», dice Menne, che nel 2020, in epoca Covid, partì da Milano (dove vive) per arrivare a piedi a Bonaria, nel solco dei pellegrini medievali che percorrevano la Francigena o il Cammino di Santiago.

Nella guida si trova tutto ciò che serve ai pellegrini: indicazioni del percorso (sul sito web si possono scaricare anche le tracce digitali, realizzate anche grazie all’apporto del geografo Matteo Cara), numeri di telefono utili, indicazioni su dove andare a dormire, altitudine, dislivello, lunghezza e difficoltà di ognuna delle 14 (ma possono diventare anche 16 o più) tappe. E poi il racconto dei percorsi e la descrizione dei luoghi, da San Costantino a Sedilo, dal Redentore a Nuoro fino alla Chiesa di Gonare (cima del Cammino) fino alle terme di Fordongianus e Barumini, che arricchiscono il percorso. «Il Cammino non è dell’associazione che l’ha ideato, ma delle comunità che lo hanno accolto».

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