La storia

«Un Natale speciale per ringraziare la mia comunità»  

L’emozione di Guido Nossardi: «Così ricordo mia madre e mia sorella» 

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Ogni anno, a Senorbì, l’albero di Natale che illumina la piazza non è solo un simbolo delle feste, ma un gesto carico di memoria e amore. A donarlo è Guido Nossardi, 47 anni, imprenditore del paese, che attraverso questo gesto sceglie di ricordare la madre e la sorella, scomparse negli ultimi anni. Un gesto di solidarietà che va oltre le luci del Natale e che, anno dopo anno, si rinnova come atto silenzioso ma profondo verso un’intera comunità. Guido Nossardi, sposato e padre di due figli, è titolare di un’azienda che si occupa di pulizie stradali e manutenzione del verde pubblico. «Faccio questo – racconta – anche in segno di riconoscenza al mio paese. Ho ricevuto tanto in questi anni e mi sembra giusto restituire qualcosa alla comunità».

L’albero in piazza

«Questo non è solo un albero di Natale. È il mio modo di ricordare mia madre e mia sorella, di sentirle ancora presenti, di pensare che in qualche modo siano qui, insieme a noi». Tutto comincia nel 2011, quasi per caso. Allora si trattava solo di un piccolo albero portato nella piazza della chiesa, un gesto spontaneo. In quel periodo Marisa Murgia, la madre dell’imprenditore era ancora viva: «A lei quell’iniziativa era piaciuta tantissimo. Mi diceva che portava gioia, che rendeva il paese più vivo». Da quell’entusiasmo nasce quella che oggi, a Senorbì, tutti conoscono come la “festa dell’albero”.

La madre

Marisa Murgia era una donna molto conosciuta e amata: faceva parte della Pro Loco, partecipava attivamente ai gruppi di ballo sardo e latino. «Mia mamma c’era sempre per tutti», sottolinea Guido Nossardi. «Lavorava per la comunità, donava il suo tempo senza chiedere nulla in cambio. Continuare questa iniziativa è il modo più bello che ho per tenerla viva e per dire grazie». Dopo due anni, però, Marisa Murgia muore. La scomparsa della madre colpisce Guido nel profondo. «È stato un dolore enorme», ammette. Eppure, proprio in quel momento nasce una promessa silenziosa: «Finché riuscirò, lo farò ogni anno». Da allora l’albero di Natale diventa un simbolo sempre più forte. Oggi è così imponente da richiedere l’uso di una grande gru per essere posizionato. Ogni anno attira l’attenzione dei senorbiesi. Tutto viene realizzato a spese di Guido Nossardi. «Lo faccio con il cuore. È il mio regalo al paese in cui vivo e lavoro ogni giorno. Se vogliamo, un segno di riconoscenza». Un anno fa, un’altra ferita profonda: la perdita improvvisa della sorella Elisabetta, scomparsa a soli 42 anni.

Il dolore

«L’anno scorso è stato durissimo», dice l’imprenditore. «Ho fatto tutto con il cuore in gola, ma sentivo che dovevo portarlo a termine anche per lei». Da quel momento, l’albero di Natale racchiude un doppio ricordo, diventando un abbraccio silenzioso rivolto alla madre e alla sorella, ma anche a chiunque abbia vissuto un lutto. «Molte persone mi dicono che quell’albero li fa sentire meno soli», aggiunge Nossardi. «Ed è forse la cosa più bella». Accanto all’albero di Senorbì, l’imprenditore ha scelto di estendere il suo gesto di solidarietà. Ogni anno dona centinaia di stelle di Natale ai Comuni in cui lavora con la sua ditta: Sanluri, Ortacesus, Selagas, Simala, Baressa, Samatzai, Nuraminis, Villasor e tanti altri. «Ringrazio Senorbì per l’affetto che mi restituisce ogni anno. Questo albero non è solo mio, è di tutti»

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