Arezzo. Assolto perché il fatto non costituisce reato, avendo Sandro Mugnai «agito in stato di legittima difesa». Così ieri dalla corte d’assise di Arezzo ha chiuso il processo all’artigiano 56enne accusato di omicidio volontario per la morte di Gezim Dodoli, 59 anni, albanese, ucciso il 5 gennaio 2023 a San Polo, una frazione di Arezzo. A causa di una lite di vicinato la vittima quella sera arrivò su una ruspa, colpì le auto parcheggiate e poi sfondò una parte del muro dell'abitazione di Mugnai. In casa c’erano la moglie, i figli e altri familiari dell'imputato, riuniti per la cena dell'Epifania. Mugnai ha sempre detto che temeva per l’incolumità dei suoi cari quando impugnò il fucile da caccia e sparò verso la cabina del mezzo uccidendo Dodoli. Esulta Matteo Salvini: «La difesa è sempre legittima! Anche in questo caso, grazie a una legge fortemente voluta e approvata dalla Lega, una persona perbene che ha difeso se stesso e la sua famiglia non andrà in carcere. Bene così!». Mugnai era finito sotto inchiesta per eccesso colposo di legittima difesa ma l’anno scorso il gup aveva rinviato gli atti alla procura, che aveva modificato l’accusa in omicidio volontario. Al processo però la pm Laura Taddei ha nuovamente riqualificato l’imputazione in eccesso colposo di legittima difesa e ha chiesto quattro anni di reclusione per una reazione «avventata, precipitosa e sproporzionata». Mugnai alla lettura della sentenza è scoppiato a piangere, abbracciato da moglie, figli, fratello e nipote. Assenti i parenti di Gezim Dodoli, parte civile. «Bisogna credere nella giustizia fino in fondo e andare avanti – ha detto – Finalmente faremo un Natale sereno. Sono stati anni difficili, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. La Corte ha agito per il meglio.
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