Hanno citofonato alla caserma dei carabinieri per chiedere aiuto. Papà e mamma erano fuori casa e il fratello maggiore stava picchiando il cane di famiglia: non sopportava più che abbaiasse continuamente. Speravano che qualcuno lo fermasse, ma purtroppo è stato tutto inutile.
A Oliena, un minorenne ha lanciato l’allarme chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine, ma quando i militari sono arrivati sul posto, l’animale, un meticcio di pochi chili che abitava con la famiglia da ormai diversi mesi, era già morto. La richiesta di aiuto era stata categorica: il giovane terrorizzato aveva spiegato che un parente stava maltrattando l’animale nel giardino di casa, colpendolo a calci.
Attimi di follia
Il grave episodio si è verificato sabato notte ad Oliena. Una serata di follia, improvvisa. I genitori fuori casa, i figli nell’abitazione. Il più grande, maggiorenne, e poi il fratello minore e la sorella (per tutelare i minori non riveliamo dettagli che possano identificarli) in quello che era un weekend come tanti altri. Ma il cane di famiglia ha iniziato da abbaiare continuamente. Il giovane non riusciva a dormire, e così è scattato con una furia incontrollata.
Sarebbe sceso e per farlo stare zitto e ha iniziato a colpirlo al calci. I due ragazzi hanno raccontato di aver assistito alla scena da una finestra di casa, descrivendo il comportamento violento del fratello mentre si avventava nei confronti dell’animale indifeso, senza riuscire a far niente per evitare l’accaduto. Poi la decisione di correre in caserma e citofonare ai carabinieri.
I soccorsi
Inviata immediatamente la pattuglia più vicina, quando i militari arrivati a casa, non c’era più nulla da fare per l’animale. Sul posto, i militari hanno trovato il ragazzo e sua sorella maggiore, visibilmente scossi per l’accaduto. Hanno raccontato di aver assistito impotenti alla violenza. Il fratello, descritto come l’autore dell’aggressione, si sarebbe scagliato contro il cane in modo brutale prendendolo a calci e senza fermarsi nonostante le richieste. Al suo arrivo il veterinario dell’Asl ha potuto solo constatarne il decesso. Il responsabile dell’aggressione è stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali, rischia fino a 4 anni e una multa di 30 mila euro. Le indagini sono ora in corso per ricostruire eventuali responsabilità, i motivi di tanta violenza e verificare eventuali altre responsabilità.
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