Dalla disposizione delle tubazioni, il Tyrrhenian Link sembra in avanzato stato di realizzazione.
Un cavo è arrivato da Termini Imerese, un altro è partito da Terra Mala verso la Sicilia. E gli squarci nelle strade per contenere i maxi tubi stanno a significare che la connessione con Selargius è ormai imminente.
Lo scenario a Terra Mala non è facilmente definibile: devastazione dappertutto, a cominciare dalla spiaggia, letteralmente sventrata e riconvertita in un cantiere industriale a pieno titolo. A tutto svantaggio dei residenti, che ora s’interrogano sulla svalutazione di terreni e immobili, un tempo acquistati con l’idea di andare ad abitare al mare a non grande distanza dalla città. E poi faranno di sicuro l’abitudine a quel che potrebbe accadere dopo, con lo sversamento di liquidi di risulta dai tubi sottomarini che potrebbero per qualche tempo infestare il litorale quartese e – magari – il rumore generato dalla cabina che verrà sistemata proprio a Terra Mala. Tutte situazioni già denunciate dai tecnici che presto potrebbero avere compimento.
Nei giorni scorsi alcuni cittadini legati ai comitati hanno di fatto ammesso che il progetto Tyrrhenian Link non è più contrastabile. «Per persone come me, che hanno dato l’anima per provare a bloccare questo scempio, non è facile accettare tutto questo e parlarne», ha detto Giulia Lai dopo una visita a Terra Mala. «È davvero tutto inaccettabile e doloroso».
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