La convention.

Turismo e cultura, la sfida delle imprese  

Tra destagionalizzazione e Intelligenza artificiale, 100 realtà a confronto 

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Un nuovo modello di impresa culturale e turistica, al passo con le sfide con cui l’Isola deve fare i conti, dall’invecchiamento della popolazione alla destagionalizzazione, fino all’intelligenza artificiale.

Il percorso

Confcooperative prova a tracciare la strada per il futuro del comparto turistico, culturale e naturalistico, che in Sardegna è rappresentato da oltre cento cooperative di settore, nel corso della convention “Energia cooperativa per il futuro delle comunità”, tenuta ieri al centro culturale La Vetreria di Pirri. Evento che ha visto la partecipazione di diversi esponenti del mondo politico, a partire dagli assessori regionali al Turismo Franco Cuccureddu, e Cultura Ilaria Portas, e la presidente dell’Anci Sardegna, Daniela Falconi.

«C’è bisogno di una nuova consapevolezza sul ruolo dell’impresa, che dev’essere sempre più protagonista per quanto riguarda il welfare di comunità e culturale», le parole di Gianluca Secci, presidente della Federazione regionale del settore di Confcooperative Sardegna. «Dobbiamo spingere per avviare un percorso di partecipazione quanto più ampio possibile alla costruzione di nuove misure a favore di imprese culturali e turistiche, su cui gli assessorati stanno già lavorando e per cui auspichiamo un coinvolgimento maggiore».

Luci e ombre

Oggi il comparto si muove tra difficoltà e opportunità. «Tra i punti di debolezza c’è un ricambio generazionale che va sollecitato di più, le nostre cooperative spesso operano in piccole realtà dove lo spopolamento è un problema enorme», continua Secci. «Per il futuro le sfide con cui stare al passo sono tante, dalla formazione sull’intelligenza artificiale all’internazionalizzazione». Ma il futuro come si costruisce? «Sono fondamentali reti di impresa che accolgano anche enti locali e associazioni. Fare rete aiuta da un lato le aziende più turistiche a destagionalizzare, creando un’alternativa quando il mare non è accessibile, e dall’altro serve alle imprese dell’interno a intercettare i flussi e creare un’offerta culturale che accolga tutto ciò che la Sardegna può offrire: dai siti archeologici ai cammini religiosi al turismo naturalistico. C’è un merito delle nostre imprese nel fatto che sempre più turisti extraeuropei arrivino non solo per le spiagge, ma in cerca di qualcosa di più autentico. I temi della longevità, della dieta mediterranea, che stiamo iniziando a sviluppare, saranno il futuro del turismo in Sardegna».

Il futuro

La presidente regionale di Confcooperative, Maria Grazia Patrizi, ricorda l’importanza dei giovani. «Occorre trovare sinergie tra pubblico e privato affinché i giovani possano rimanere nella terra che amano. Oggi vanno via perché non trovano risposte, chi vorrebbe restare non vede sviluppo e non si sente pagato nella giusta misura». Per invertire la tendenza Patrizi rimarca la necessità di «dare stabilità al territorio, per esempio facendo meno gare d’appalto e dando in concessione i siti affinché la cooperativa possa investire. Dare alle imprese più tempo per realizzare il proprio servizio e spendere l’investimento dà fiducia, ed è con la fiducia che i giovani possono rimanere».

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