Un articolo su “La Verità”, con frasi ostili a Giorgia Meloni attribuite a Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, carpite - per il giornale - in un contesto informale. È il casus belli che fa impennare la tensione tra Fratelli d’Italia ed il Quirinale. A chiedere una smentita è il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, che invita il consigliere di Sergio Mattarella a chiarire quanto raccontato dal quotidiano. E il Colle in poche righe manifesta «stupore» per la frase del meloniano e osserva che si sta «sconfinando nel ridicolo».
Il “piano”
Il botta e risposta oscura il dibattito sulla legge di Bilancio e le regionali ormai al rush finale. L’innesco è il pezzo del giornale di Maurizio Belpietro sul «piano del Quirinale per fermare la Meloni». «A quanto pare - scrive il direttore - si ragiona di “una grande lista civica nazionale”, una riedizione dell’Ulivo. Ma questo potrebbe non essere sufficiente e allora il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, invoca la provvidenza: “Un anno e mezzo non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone”».
«Bavaglio»
Il capogruppo di Fdi chiede che «queste ricostruzioni siano smentite senza indugio» e il Colle replica duro, Bignami precisa di non riferirsi al presidente («non mi permetto di tirare in mezzo il Colle») ma insiste nel chiedere una smentita all’interessato. Linea condivisa dalla prima linea del partito, con Giovanbattista Fazzolari e Giovanni Donzelli che accusano le opposizioni di «mettere un bavaglio alla stampa», mentre Belpietro conferma «parola per parola quanto scritto». Ma se la Lega dà la solidarietà a Belpietro, Fi esprime «massima fiducia nei confronti del Mattarella, che si è sempre dimostrato super partes». Tutte le opposizioni fanno quadrato attorno al capo dello Stato: «Mattarella è una guida sicura. Chiunque provi mai a dire una cosa diversa, ci troverà dall’altra parte», dice la leader del Pd Elly Schlein, e dal M5S Giuseppe Conte spiega che FdI «si inventa una polemica ad arte per operare una distrazione di massa, perché oggi la notizia è che anche la Commissione Europea certifica lo zero crescita dell’Italia».
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