San Michele.

Tombe saccheggiate, la comunità Rom chiede nuove indagini 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Vogliono la verità. Per questo diversi esponenti della comunità Rom che vive in città e nel Cagliaritano, ieri mattina, erano di fronte all’ingresso del cimitero di San Michele, dove alcune tombe di defunti della loro comunità sono state profanate dai ladri, in cerca di oggetti d’oro con i quali è tradizione che siano seppelliti. Dell’indagine si sta occupando la Questura, ma non è un lavoro facile perché i ladri-profanatori hanno utilizzato tutte le precauzioni possibili per non essere individuati.

Nel frattempo giunge una presa di posizione da parte dell’Asce, l’Associazione sarda contro l’emarginazione, che tutela le persone di etnia Rom che vivono nell’Isola. «Siamo fortemente preoccupati», scrive il portavoce Stefano Colaneri, «per quanto è avvenuto con la profanazione di alcune tombe di famiglie della comunità Rom e vicino a chi ha subito, oltre al dolore per la perdita di un caro, un vile furto di oggetti che hanno soprattutto un grande valore affettivo. Gli ultimi episodi», aggiunge, «fanno seguito ad almeno un altro furto avvenuto lo scorso anno e scoperto dai familiari di una donna deceduta. Le denunce sono state presentate e ora chiediamo maggiori controlli nel cimitero».

Secondo l’Asce, sono azioni compiute «da persone che hanno agito indisturbate e con grande precisione e conoscenza dell’area». La comunità Rom è in allerta: «Non è detto che la profanazione abbia riguardato solo tombe delle loro famiglie e solo quelle finora individuate. Al Comune e alle forze dell’ordine - conclude Colaneri - chiediamo di proseguire le indagini fino all’individuazione dei responsabili di atti così vili».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

• Accedi agli articoli premium

• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?