«Il mega parco fotovoltaico a Sant’Elia non si farà». La Regione non si è arresa. E, forse spinta dalle manifestazioni e dalle proteste degli ultimi giorni, ha rimesso le cose al loro posto, smentendo il ministero della Difesa che aveva pronto, per una delle aree più suggestive della città, una gara ad hoc . I 37 ettari sul colle di San’Ignazio, inseriti di recente nel bando della società Difesa Servizi Spa per la realizzazione di un imponente progetto per la produzione di energia da fotovoltaico, passeranno invece nella proprietà della Regione.
L’iter
È la fine naturale di un iter previsto da tempo, per l’esattezza dall’accordo di programma stipulato nel 2008 tra il ministero della Difesa, l’agenzia del Demanio e la Regione. L’assessorato regionale all’Urbanistica, infatti, sta predisponendo gli atti necessari al frazionamento catastale delle aree. Un lavoro che sarà completato entro i prossimi sei mesi: al termine sarà possibile procedere con la trascrizione del bene a favore dell’amministrazione regionale.
La presidente
«Il Colle di Sant’Ignazio non sarà svenduto né sacrificato a interessi esterni», dice la governatrice Alessandra Todde.
«Per troppi anni le amministrazioni regionali non hanno finalizzato il trasferimento di queste aree, nonostante l’accordo di programma firmato diciassette anni fa. Questo immobilismo ha aperto la strada a scelte calate dall’alto, come il bando pubblicato il 5 giugno scorso da Difesa Servizi. Un progetto imposto senza alcun confronto con la Regione e con il Comune di Cagliari, che avrebbe compromesso irrimediabilmente un’area di altissimo pregio ambientale e sociale. Noi abbiamo deciso di voltare pagina e di difendere il diritto dei sardi di decidere sul proprio territorio, avviando tutte le procedure per dare piena attuazione all’accordo del 2008». Che poi è quello che sia il sindaco di Cagliari che la stessa governatrice, assieme al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, hanno fatto notare agli uffici dei ministro della Difesa Guido Crosetto quando, la settimana scorsa, era stata comunicata l’ufficialità del bando con le stellette.
Statuto decisivo
«Questo significa una cosa chiara», afferma Todde: «Il mega impianto fotovoltaico non si farà e il Colle di Sant’Ignazio sarà restituito ai sardi, come sancisce l’articolo 14 del nostro Statuto. Sarà tutelato e destinato a finalità di conservazione ambientale, sociale e culturale. La transizione energetica è una sfida che intendiamo vincere, ma non può avvenire sacrificando territori di pregio né calpestando i diritti e la partecipazione delle comunità locali. Difendere la nostra terra è il primo passo per costruire un futuro sostenibile e giusto», chiosa la governatrice, «nel rispetto dell’identità e dell’autonomia dell’Isola». Per tutta la settimana scorsa non si è parlato d’altro che dei 37 ettari del Colle di Sant’Ignazio a Sant’Elia messi a bando per un mega parco fotovoltaico. A Sant’Elia sono state due le manifestazioni di protesta: i dubbi sulla gara erano proprio legati al fatto che la dismissione dell’area prima poi sarebbe dovuta accadere, essendoci alla base un accordo con lo Stato. Adesso bisogna capire se l’iter riferito dalla governatrice Todde sarà percorso fino in fondo entro i tempi stabiliti.
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