25 Novembre

«Su Valentina parole come pietre» 

Condanna unanime per il post dell’ex senatore D’Anna sul caso Pitzalis 
Manifestazione non una di meno Roma 22 novembre 2025. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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È bufera sull’ex senatore e attuale presidente dei biologi Vincenzo D’Anna dopo un commento sui social riferito a Valentina Pitzalis, la donna rimasta gravemente ustionata e sfigurata dalle fiamme nel corso di un tentato femminicidio nel 2011 a Bacu Abis da parte dell’ex marito, che morì nel rogo.

«Perché c’è a chi piace cruda e a chi cotta la moglie», è il messaggio scritto da D’Anna a commento di un post pubblicato sul profilo Instagram del Corriere della Sera che raccontava dell’incontro di Pitzalis con gli studenti delle scuole superiori di Milano. Post ripreso in una storia sui social dalla giornalista Selvaggia Lucarelli. Su Fb lo stesso D’Anna è poi tornato sulla questione, rivendicando quanto scritto: «C’è gente che legge ma non comprende, né l’ironia né il sarcasmo».

La petizione online

Ma la frase riferita a Valentina Pitzalis ha subito suscitato dure critiche e ha spinto l’ordine dei biologi dell’Emilia Romagna e delle Marche a prendere le distanze dal presidente, mentre su change.org è partita una petizione con raccolta firme per chiederne le dimissioni. Il presidente della Federazione nazionale ordini biologi, viene sottolineato, «ha successivamente utilizzato il canale istituzionale della Federazione per presentare le proprie scuse in merito a una condotta» di carattere personale, «così causando ulteriore danno all’immagine della Federazione Nazionale». Al contempo vengono espressi, «solidarietà e supporto alla signora Valentina Pitzalis, apprezzando il suo impegno sociale per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante come quello della violenza contro le donne». Anche il presidente dell’ordine dei biologi della Sardegna Enrico Tinti prende le distanze da D’Anna e invita «la signora Valentina Pitzalis nella nostra sede di Cagliari».

«Violenza disarmante»

«Sono rimasta sconcertata», ha detto all’Unione Sarda Valentina Pitzalis. «Una frase di una violenza disarmante che si commenta da sola. In tutti questi anni ho subito tanti attacchi, ma non riesco mai a farci l’abitudine. Ogni volta mi sconvolgono e questo avviene ancora di più se gli attacchi arrivano da persone, come in questo caso, che hanno fatto parte delle Istituzioni. Forse voleva essere una battuta ma io, che mi considero una persona piuttosto ironica, non riesco proprio a riderci su». Una battuta, «di pessimo gusto, soprattutto in queste giornate in cui sono impegnata a incontrare i giovani in vista dell’appuntamento del 25 novembre. Un consiglio che do sempre ai ragazzi che incontro è proprio quello di stare attenti alle parole perché possono ferire come il fuoco. Ecco, oggi sono stata ferita ancora una volta».

Bisogna chiedere aiuto

«Anche le parole possono ferire come pietre», ha avvisato la presidente Alessandra Todde a margine del convegno “Non sei sola” ieri al Brotzu di Cagliari. Ha fatto riferimento «al commento orribile su una donna che è stata vittima di un tentato femminicidio, la signora Valentina Pitzalis. Serve un profondo cambiamento culturale, anche una parola può essere terribile, può essere un sasso e può essere violenza». «Donne, non siete sole», ha ribadito. Una rassicurazione, un messaggio per le tante che subiscono in silenzio relazioni tossiche, abusi fisici e psicologici, umiliazioni della propria femminilità. Todde ha puntualizzato l’urgenza del chiedere aiuto e dell’affidarsi alla rete di sostegno che opera ogni giorno sul territorio regionale. Si interviene, «attraverso il lavoro quotidiano del Codice Rosa, dei percorsi di accoglienza e tutela, attraverso la collaborazione con tribunali, procure, forze dell’ordine, centri antiviolenza e servizi sociali. Ma il contrasto alla violenza non può essere compito esclusivo di chi opera nel settore: deve coinvolgere tutti».

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