Il disastro.

Su Siccu, moria di pesci dopo il nubifragio 

La strage causata dalla mancanza di ossigeno sommata a sostanze inquinanti 

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Due giorni di piogge intense ed è di nuovo moria di pesci. Nel mare davanti a Su Siccu, vicino alla Lega navale e al Padiglione Nervi nella zona della Basilica di Bonaria, anche ieri centinaia di spigole e muggini galleggiavano senza vita, tra lo sgomento dei tanti che frequentano il lungomare ogni giorno: tutti con il naso tappato con le dita a causa dell'inevitabile fetore. L’eccessiva acqua piovana caduta in poche ore mercoledì e giovedì, con la sua torbidità che in casi come questi si trasforma in fango e anche in sostanze inquinanti, ha letteralmente soffocato i pesci, che non hanno resistito alla mancanza d’ossigeno prolungata. Come se tutto questo non bastasse, accanto ai pesci sono stati trovati morti anche alcuni topi.

Episodi ripetuti

Non è la prima volta che la moria di pesci si verifica dopo i nubifragi, e sempre nello stesso luogo. Questo perché la pioggia intensa va a finire nella foce del canale di Terramaini proveniente da Barracca Manna, piazza d’Armi e San Michele, le zone alte della città, passando per Pirri con tutto il carico di detriti che trova lungo il percorso. Il nubifragio ha colpito anche Monserrato e Selargius, sovraccaricando i canali di Riu Mortu e Riu Salìu. La rete idrica di Cagliari non riesce a reggere questi flussi intensi e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Le proteste

La situazione a Su Siccu – la stessa che si era verificata tre giorni prima - ha scatenato polemiche da parte di alcune associazioni ambientaliste, prime fra tutte Sardegna pulita e Donne ambiente: «Le autorità sono tenute a fornire una spiegazione plausibile e credibile a questo triste fenomeno, che non è nuovo, solo che le volte precedenti è passato tutto nel dimenticatoio» , dichiarano all'unisono Angelo Cremone e Lidia Frailis, rispettivamente portavoce regionale di Sardegna pulita e portavoce di Donne ambiente Sardegna: «I pesci finiscono nelle tavole dei cittadini e se uno specchio di mare è inquinato, è molto preoccupante. Sicuramente le contromisure le prenderanno, almeno lo speriamo».

La tesi alternativa

Cremone e Frailis non credono che questo sia dovuto alla mancanza di ossigeno, soprattutto per la presenza anche dei topi morti: «I ratti non sono soffocati, ci dev’essere qualche altro fattore, questo però ce lo devono dire gli organi competenti». Nello stesso punto di Su Siccu esiste già una situazione di degrado periodica, con rifiuti abbandonati in acqua.

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