Sant’Elia.

Stadio, sì definitivo al progetto 

Ok della conferenza di servizi. Zedda: una notizia attesa da dieci anni 

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Ultima settimana di gennaio 2026, al più tardi. Appuntare in agenda e aspettare. Per quella data, infatti, in anticipo rispetto alle prescrizioni dell’Uefa per le città come Cagliari che aspirano a organizzare Euro 2032 infatti, sarà pronto il bando di gara internazionale. Ieri il Comune ha dato il via libera definitivo al progetto del nuovo stadio. La conferenza di servizi decisoria ha messo un punto definitivo sul processo amministrativo. Ci siamo ormai, siamo al countdown. Siamo all’ultimo chilometro di un percorso che, è vero, resta lungo (prima pietra entro marzo 2027 è ormai una certezza) ma, a questo punto, senza più insidie. «Attendevamo questa notizia da dieci anni», esulta Massimo Zedda. «Un giorno storico», gli fa eco Giuseppe Macciotta, assessore allo Sport.

La svolta

La svolta, dopo quasi dieci anni (primo progetto del nuovo stadio del Cagliari presentato il 2 dicembre del 2015), era arrivata già la scorsa estate quando la Regione aveva dato l’ok su tutti i pareri legati a vincoli ambientali e paesaggistici (lo scoglio più grande per opere pubbliche di questo tipo). Ieri il sigillo definitivo del Comune: per qualcuno, sbagliando, poteva apparire un passaggio (quasi) scontato, visto che il Cagliari calcio ha fatto per bene “i compiti a casa”, ovvero ha rispettato le prescrizioni del Comune su tutte le tematiche possibili relativi alla costruzione di un impianto che non solo rappresenta la nuova casa alla squadra rossoblù ma è anche il “pezzo” principale di un processo di rigenerazione urbana di tutto il quartiere di Sant'Elia (già avviato dall’amministrazione).

Nuova fase

Il progetto del nuovo stadio entra adesso nella fase operativa. «Procederemo spediti sui prossimi passi», spiega il sindaco «Non appena il Cagliari calcio trasmetterà il piano economico finanziario aggiornato, si potrà lavorare agli adempimenti per pubblicare la gara internazionale per l’affidamento della concessione di costruzione e gestione della struttura», aggiunge. Il concetto lo ribadisce l’assessore Macciotta: «Questa amministrazione ha ripreso il dossier stadio e portato a conclusione il processo amministrativo, prima con l’accordo di programma per il trasferimento dei fondi messi a disposizione della Regione, quindi con tutti gli altri passaggi amministrativi, fino a quello di ieri. Siamo in linea con la tempistica che ci eravamo dati, anzi pure in anticipo rispetto alle prescrizioni Uefa che prevedevano l’approvazione del progetto del nuovo stadio entro luglio 2026», per le città che aspiravano a ospitare qualche partita di Euro 2032. «Siamo orgogliosi di poter dotare la città di un impianto che potrà essere destinato al calcio e a tutti i cagliaritani», dice ancora Macciotta, riferendosi al fatto che il nuovo impianto sarà aperto alla città tutti i giorni, non solo quando giocherà il Cagliari. E poi aggiunge: «Se poi pensiamo che parallelamente si sta lavorando sul nuovo palazzetto con l’obiettivo di portarlo a 8.000 posti, rispetto ai 6.200 originari, ecco siamo molto soddisfatti».

Lo scenario

La palla adesso passa al Cagliari calcio che, come detto, presenterà il nuovo computo metrico e il pef aggiornato entro la fine del 2025 (sarà asseverato da UniCredit), poi cominceranno le operazioni di validazione (obbligo di legge), contemporaneamente si riunirà il Consiglio comunale per dichiarare (per la terza volta) la pubblica utilità dell’opera. A gennaio la gara e l’inizio dei lavori entro il 2026. Cagliari sogna.

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