Il caso.

Sit-in all’arrivo del volo da Israele  

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Olbia. «Nessuna pace per chi vive di guerra. Che siano soldati dell’Israel Defence Forces spediti nell’Isola perché uccidere stanca o dipendenti in vacanza premio di una società di telecomunicazioni collusa con l’esercito, il turismo sionista non è benvenuto in Sardegna». Al grido di “Free free Palestine” e dietro le bandiere dai colori panarabi, un centinaio di manifestanti, con delegazioni arrivate da tutta l'Isola, ha accolto il volo proveniente da Tel Aviv, atterrato a Olbia ieri mattina (il quarto dal 31 agosto).

Il sit in

Gli attivisti pro Pal sono tornati a protestare davanti allo scalo Costa Smeralda, in tenuta antisommossa, per solidarietà al popolo palestinese e contro il genocidio voluto dallo Stato di Israele. «I sit-in, pacifici, non hanno lo scopo di dare la caccia ai turisti israeliani ma intendono sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto sta accadendo in Palestina e su chi è disposto a ospitare l'industria turistica sarda pur di lucrare» dicono gli attivisti del comitato antimilitarista A Foras che segnala la presenza di turisti sionisti, oltre che nel resort firmato Hilton a Santa Teresa Gallura, anche a Trinità d'Agultu e Costa Paradiso.

Al sit in di ieri alcuni attivisti non hanno potuto partecipare: a una decina sono stati notificati altrettanti fogli di via obbligatori con l'allontanamento dal Comune di Olbia per un anno. «I provvedimenti sono motivati con infondate accuse di pericolosità sociale, in seguito alla manifestazione all'arrivo del primo volo da Tel Aviv il 31 agosto – sostiene l’avvocata di A foras, Giulia Lai - In quell’occasione i manifestanti hanno contestato e rallentato lo sbarco dei turisti sionisti in terra sarda pacificamente, senza che venisse loro contestato alcun reato o comportamento illecito». L'avvocata annuncia il ricorso contro le misure della Questura. «Il provvedimento è un atto repressivo ed è grave perché impedisce la libera espressione del dissenso» aggiunge Lai. Le proteste contro il soggiorno in Gallura di quelli che sono definiti «complici del genocidio» proseguono: stasera, il gruppo Lungoni per la Palestina scende in piazza a Santa Teresa per sostenere la Global Sumud Flotilla e il popolo di Gaza: «Noi denunciamo che al resort Mangia's di Santa Reparata sono presenti da settimane decine di ospiti che non sono semplici turisti – dicono - che siano soldati in licenza o dipendenti di una società coinvolta nell'occupazione dei territori, poco cambia».

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