La strategia.

Siccità, assunzioni all’Enas per fronteggiare l’emergenza 

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Con le norme straordinarie sull’emergenza idrica, approvate in Consiglio regionale giovedì, l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Piu, promotore del dispositivo, prova a tamponare una doppia emergenza: condotte gruviera e pioggia che non arriva. «Adesso - ha spiegato ieri nel palazzo del Genio civile a Sassari in conferenza stampa – abbiamo la possibilità di fare più assunzioni in Enas, dove lavorano in 232 su un fabbisogno di 340 unità e di aumentarne anche le funzioni di protezione civile. Non è più pensabile che, se non funziona qualcosa nel nord-ovest, l’unico operatore reperibile si trovi a Cagliari, come successo 2 settimane fa».

E proprio l’Ente Acque della Sardegna, che gestisce l’erogazione idrica multisettoriale, tra bacini, dighe, Abbanoa e consorzi di bonifica, riceverà per la dotazione organica, 1 milione di euro nel 2025 e 2 nel 2026. «Con più personale si potranno fare interventi tempestivi e si riuscirà a erogare acqua in modo più celere, sicuro ma soprattutto senza perdite». Sarà poi di 4 milioni e 800mila euro lo stanziamento, per il 2025, destinato a coprire l’esborso per i costi energetici. “Ricordiamo ad esempio- puntualizza Piu - che spendiamo 800mila euro al mese di bolletta per il sollevamento acqua nel Tirso e Flumendosa». Nel Sassarese intanto il ridimensionamento idrico passa per l’irriguo dai 17 milioni di metri cubi del 2024 ai 6 milioni e mezzo attuali. «E nel 2023 erano 24 milioni», rimarca Marco Soriga, amministratore unico di Enas anche lui presente all’incontro. Al clima di apocalisse si risponde con altro denaro, 4 milioni, per mettere una pezza alle continue emergenze nel Coghinas, fragile matrice in perenne riparazione. Ma il razionamento nel nord-ovest è alle porte, a meno di un salvifico intervento dal cielo e in attesa che si completino gli imponenti lavori da 66 milioni di euro, targati Pnrr, e quelli centrati proprio sul Coghinas I e II. Soddisfazione infine per i sindacati Uil-Fpl, Fesal e Clares per l'incremento degli operatori a favore dell’Ente che, sostengono in una nota comune, «da anni ha gravi carenze nelle dotazioni organiche e che da molto tempo si regge sullo spirito di sacrificio dei lavoratori».

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