L’operazione

Serre di cannabis, nove arresti 

Terralba, sequestrate 7mila piante di canapa. Nei guai anche un minorenne 

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Quelle vecchie serre nelle campagne fra Terralba e Arcidano sembravano inutilizzate da tempo. E invece, sotto i tendoni bianchi, c’era un’attività ben organizzata con una rigogliosa coltivazione di oltre settemila piante di cannabis. Una vera impresa che però non ha fatto in tempo a raccogliere i frutti: ci hanno pensato Carabinieri e Corpo forestale di Oristano a bloccare i piani con un blitz culminato con nove arresti.

L’operazione

La piantagione, nella zona Bau Angius era stata individuata dopo un incendio. Gli agenti della stazione forestale di Marrubiu erano intervenuti per domare un rogo di fine estate ed avevano notato le piante. Da lì erano partite indagini più approfondite, con una task force messa in piedi appositamente dalla Procura: in campo i Carabinieri del Reparto operativo e gli agenti del Corpo forestale che, in un’operazione congiunta denominata “Five eyes”, hanno sgominato la banda e sequestrato il quantitativo di marijuana più ingente registrato recentemente in Sardegna. Dopo un servizio vecchio stile fra appostamenti, osservazioni dall’alto con i droni, lunedì è scattato il blitz. Erano circa le 14 quando i carabinieri hanno fatto irruzione all’interno delle serre, dove erano iniziate le attività di estirpazione delle piante di cannabis. Davanti all’alt dei militari, i nove non si sono fatti intimorire e hanno tentato una rocambolesca fuga. Presumibilmente il piano per scappare era stato studiato nei dettagli: tre auto a disposizione per tentare di far perdere le tracce in una zona piuttosto impervia. Uno però ha fatto pochissima strada ed è stato bloccato subito dai militari del Nucleo investigativo. Altri due sono arrivati all’altezza del caseificio Sepi di Marrubiu e sono stati bloccati dalla Radiomobile. Infine gli altri sei a bordo di un pick-up hanno pigiato forte sull’acceleratore arrivando fino al Barigadu. Ma i carabinieri di Mogoro sono riusciti a bloccarli ad Allai dopo un inseguimento da film sotto gli occhi di mezzo paese.

Nei guai

I nove indagati sono stati accompagnati al comando provinciale dove gli inquirenti hanno cercato di ricostruire i ruoli di ognuno. All’alba di ieri nel carcere di Massama sono stati accompagnati Alessio Meloni e Alex Dettori, originari di Bortigali; Fabio Lutzu, Francesco Melis e Giovanni Moro di Mamoiada; Giuseppe Gungui di Orgosolo. Il minorenne di Talana è stato affidato ai genitori. I difensori (gli avvocati Luciano Rubattu, Gianluca Sannio, Tullio Moni, Marco Basolu, Francesco Manduzio) aspettano di conoscere gli atti in attesa dell’udienza di convalida.

La piantagione

La coltivazione, composta da circa 7mila piante alte fino a un metro e 30 centimetri, veniva irrigata con un sistema a cascata alimentato da una cisterna nascosta in una zona vicina. Durante le perquisizioni, sono state scoperte altre piante di marijuana mentre sulle auto dagli indagati sono state trovate anche radio ricetrasmittenti, passamontagna, arnesi da scasso, coltelli e soldi in contanti. Le indagini dei carabinieri intanto proseguono, si cerca di individuare eventuali complici e i canali di smistamento della droga. Il coinvolgimento di nove persone fa pensare a un’organizzazione strutturata e specializzata non solo nella produzione ma anche nella distribuzione della marijuana. Gli inquirenti ipotizzano un vero sistema imprenditoriale con base nel Nuorese (con la manodopera in trasferta) dove presumibilmente la canapa sarebbe tornata dopo essere state coltivata nel fertile Campidano.

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