Il dibattito.

Scontro su legge elettorale e premierato, Schlein sfida Meloni 

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Nuova legge elettorale e premierato. Dopo le regionali, il governo mette in fila le priorità e punta dritto a riformare il Rosatellum all'insegna della «stabilità». Ma gli ostacoli non mancano: sia tra le opposizioni che hanno eretto un muro, sia nella stessa maggioranza dove i partiti sono pronti a piantare ognuno i suoi paletti. Intanto la segretaria dem, Elly Schlein, lancia il guanto di sfida a Giorgia Meloni: invitata ad Atreju, la storica manifestazione di FdI, accetta ma ad una condizione: un confronto diretto con la premier e leader di partito, Giorgia Meloni.

«Le porterò questa proposta e deciderà lei», fa sapere Giovanni Donzelli. «L'unica cosa che ci interessa è non mancare di rispetto agli altri leader dei partiti di opposizione che hanno dato disponibilità senza porre alcuna condizione». Sulla riforma del Rosatellum rilancia il sottosegretario all'attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, prospettando «una legge elettorale già adatta alla riforma del premierato». Il modello, spiega, è «il sistema che vige per sindaci o Regioni». In soldoni, un proporzionale con premio di maggioranza e indicazione del presidente del Consiglio. Ma per procedere servirà convincere anzitutto gli alleati: Matteo Salvini (che continua a dichiararsi per nulla interessato alla materia e potrebbe aver da ridire sul superamento dei collegi uninominali) e Antonio Tajani (che non vede di buon occhio il nome del candidato premier sulla scheda). L’ipotesi che circola è un premio di maggioranza al 55% per chi supera il 40% dei voti.

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