Selargius.

Rifiuti, un piano per superare le emergenze 

Dopo il caos nella raccolta della plastica, il Comune affida il servizio aggiuntivo a una coop 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

L’obiettivo è scongiurare una nuova emergenza nella raccolta plastica come quella esplosa in città a fine novembre, con cumuli di buste ai bordi delle strade cittadine per giorni dopo lo stop negli impianti di riciclo a livello nazionale. Il Comune di Selargius ora cerca di anticipare possibili nuovi disagi e sospensioni nella raccolta della plastica e approva un servizio di ritiro extra (da attivare in caso di necessità) tramite un accordo quadro - per tre anni - da 130mila euro. «Una soluzione tecnica che, visto lo scenario nazionale di incertezza, ci consente di affrontare eventuali criticità nella raccolta dei rifiuti», spiega l’assessore all’Ambiente Gigi Gessa.

Il sistema

L’iter per l’affidamento del «servizio di gestione, prelievo e avvio al recupero dei rifiuti plastici in contesto emergenziale di filiera» è stato avviato prima di Natale dal settore Ambiente del Municipio. Una decisione presa dopo settimane di confronti e valutazioni post disagi vissuti poco più di un mese fa: Selargius, più di tutti, è il Comune che ha subito la crisi nel sistema di riciclo della plastica culminata con il mancato ritiro dei sacchetti esposti fuori dalle case. Problema esploso il 18 novembre scorso, e protratto per giorni tanto da costringere la società che gestisce il servizio in città - la San Germano - ad attivare un servizio extra di raccolta della plastica per quattro giorni consecutivi.

La crisi

Nella recente determina comunale vengono ricordate le cause della crisi nel settore del riciclo della plastica in Europa e in Italia: in primis «la concorrenza asiatica, con importazioni massicce di plastica riciclata e vergine a prezzi stracciati, soprattutto dalla Cina, che rendono non competitivi i prodotti dell’Unione europea». Ma anche l’aumento dei costi energetici, le difficoltà nel separare e riciclare correttamente le plastiche miste e contaminate. Le conseguenze sono quelle descritte nelle cronache nazionali, oltre che locali: il blocco di alcuni impianti di riciclo, con conseguente accumulo di plastica nei centri di selezione, e il rischio collasso per l'intera filiera del riciclo italiana e per l’ambiente.

L’obiettivo

Da qui la decisione di affidare il servizio di ritiro della plastica “a chiamata” alla società cooperativa C.ap.r.i. «Uno strumento contrattuale flessibile che consente di affrontare possibili emergenze. L’obiettivo è garantire la continuità del servizio di raccolta dei rifiuti e, in particolare, la corretta gestione della frazione degli imballaggi in plastica, la cui interruzione comporterebbe gravi rischi igienico-sanitari», viene spiegato nella determina stilata dall’Ambiente del Comune.

RIPRODUZIONE RISERVATA  

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

• Accedi agli articoli premium

• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?