Assicurazioni.

«Rc auto, serve maggiore trasparenza» 

Dal 2022 rincari del 17,5%. La Camera spinge per una riforma del settore 

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Le tariffe dell’Rc auto devono essere più trasparenti, uniformi sul territorio e bisogna avviare una lotta alle frodi che si consumano a danno delle compagnie eliminando anche il ricorso a targhe estere. La maggioranza alza la palla al governo per un intervento sul settore assicurativo chiedendo interventi normativi in una mozione approvata nell’aula della Camera. Bocciate tutte le mozioni presentate sullo stesso argomento dall'opposizione. Cauti i consumatori. La maggioranza chiede anche di contrastare l’elusione dell'obbligo assicurativo e di rendere più efficiente il sistema dei forfait del risarcimento diretto dei sinistri, a beneficio di consumatori e imprese. Si chiede poi, oltre a una verifica dell’effetto delle riforme e lo stop alle targhe estere, di potenziare Preventivass, cioè il “preventivatore” pubblico accessibile dal sito dell’Ivass.

Il dibattito

Paola Boscaini, deputata di Forza Italia, spiega: «Il settore Rc auto è già stato oggetto di numerosi interventi volti a contenere l'aumento dei premi, e i risultati cominciano a vedersi: negli ultimi dieci anni il premio medio è diminuito di quasi il 18%, nonostante l'aumento dell'inflazione e del costo della vita». Caute le reazioni dei consumatori: bene per il Codacons la mozione approvata alla Camera «ma ora dopo le parole servono fatti concreti per garantire al meglio i diritti degli assicurati. Le tariffe Rc auto continuano a salire pur in assenza di elementi concreti che giustifichino i rialzi. Rispetto a gennaio 2022 le tariffe Rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 17,5%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 (dato Ivass) ai 415 euro del secondo trimestre del 2025, con un aumento di ben 62 euro a polizza».

Le reazioni

Assoutenti sottolinea che «l’unico modo per abbassare le tariffe è superare il meccanismo del risarcimento diretto e arrivare ad una vigilanza assicurativa efficace». L'Unc spiega: «È sufficiente che il ministro Urso riveda il decreto del Mise (ora Mimit) dell'11 marzo 2020, n. 54 che prevede la facoltà e non l'obbligo di aggiungere nel Preventivass tutte le clausole accessorie offerte. È una cosa che può fare oggi stesso». Plaude l'Adoc: «Accogliamo con favore l'approvazione da parte della Camera della mozione di maggioranza per ristabilire condizioni di equilibrio tariffario nel mercato».

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