L’inchiesta

Rapine a portavalori e bancomat: sei in cella 

Un settimo componente si dà alla latitanza Due gli indagati per favoreggiamento 

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«Questa è una banda modulare che aveva eseguito l’assalto al portavalori nelle campagne di Torpè, nel mese di marzo di quest’anno», ha detto il procuratore Andrea Ghironi. «In quell’occasione erano stati prelevati 90 mila euro e la pistola di un vigilante». Un episodio eclatante, spartiacque per indagini serrate, andate avanti per mesi e arricchite da una sfilza di eventi criminosi, avvenuti perlopiù nel centro Sardegna. La Squadra mobile di Nuoro, coordinata dalla Procura, all’alba di ieri ha sgominato una banda, imbastita sull’asse Barbagia-Baronia. Sei persone, assistite da Riccardo Floris e Paola Marteddu, sono state arrestate. Un settimo componente, invece, è in fuga: ricercato.

Gli arresti

La misura cautelare in carcere è arrivata per quattro orgolesi: Giovanni Piras (29 anni), Antonio Saccheddu (35), Alessandro Dessolis (41), Pasquale Musina (49). Poi, a Badu ‘e Carros sono finiti pure il 30enne mamoiadino Riccardo Mercuriu e Michele Carta, 41 anni di Siniscola. Un settimo uomo, Peppino Puligheddu (60) sempre di Orgosolo, è irreperibile. Gli investigatori sono fiduciosi, la sensazione è che si possa costituire nelle prossime ore. Anche per lui si dovrebbero aprire le porte del carcere. Al momento, però, non si trova: è latitante. Indagati poi per favoreggiamento anche Mirko Carta (41 anni) e Giampiero Serra (63) di Siniscola. «Stiamo parlando di una banda che si muoveva periodicamente per compiere proprio questa tipologia di reati», ha dichiarato Fortunato Marazzita, questore di Nuoro. «Un gruppo che definirei pericoloso, anche perché utilizzava armi ed esplosivi. La nostra attenzione è sempre stata massima».

Indagini

Un’operazione articolata, condotta dalla Squadra mobile barbaricina guidata dal dirigente Fabio Di Lella - in sinergia con il Servizio centrale operativo e il commissariato della polizia di Siniscola – e avviata lo scorso marzo dopo la rapina di Torpè al portavalori della Mondialpol. Gli episodi contestati al gruppo criminale, però, sono numerosi: si va dall’assalto al Postamat di Oliena, lo scorso 15 agosto, al recente furto compiuto alla sede dei Monopoli di Pratosardo: un colpo da 300 mila euro di sigarette, con tanto di zona industriale sotto assedio. Poi, ripetuti furti di auto e furgoni, mezzi usati dalla banda per i vari assalti. Ma non solo. «Lo scorso mese di agosto questa banda si stava apprestando a compiere un nuovo assalto a un furgone portavalori, stavolta della ditta Battistolli», ha spiegato Andrea Ghironi nell’incontro con la stampa, convocato in Questura. «Trasportava mezzo milione di euro, in denaro, e armi per un valore complessivo di 140 mila euro». Un colpo sventato giusto in tempo, quello al portavalori appena sbarcato a Olbia e diretto a Cagliari. Sì, i malviventi si erano riuniti in un capannone alle porte di Siniscola, avevano pianificato l’assalto sulla Statale 131 Dcn. L’intervento della polizia, però, ha fatto saltare tutto. È stato provvidenziale, infatti, il dirottamento dei furgoni portavalori in transito.

Attività frenetica

Un anno di azioni criminali. La banda sgominata ieri mattina (durante l’operazione sono stati sequestrati anche 300 chili di marijuana) agiva con spavalderia da vendere. Il colpo messo a segno a Pratosardo lo scorso 11 ottobre, con la zona industriale di Nuoro paralizzata per ore, tra finti ordigni e strade disseminate di chiodi, fa capire il modus operandi. Come dire, il risultato prima di tutto, da ottenere a a costo di rischi elevati e magari solo per un carico di sigarette. Intanto, nelle prossime ore sono attesi sviluppi. Marazzita: «Le perquisizioni proseguono senza sosta».

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