Il conflitto

Putin non indietreggia: «Pace solo se Kiev rinuncerà ai territori» 

Il presidente attacca anche l’Europa per la “fallita rapina” ai beni di Mosca 

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Mosca. L'Unione europea «ha fallito la rapina» degli asset russi perché si è resa conto che «per i rapinatori le conseguenze possono essere dure». Vladimir Putin esulta per il mancato accordo al Consiglio europeo in apertura della tradizionale conferenza stampa e linea diretta con i cittadini di fine anno. Una kermesse di quattro ore e mezza in cui il capo del Cremlino ha risposto alle domande dei giornalisti, di persone in collegamento dagli angoli più sperduti del Paese e dei tanti rappresentanti di regioni e delle più svariate associazioni presenti. Un'occasione per ribadire che sui negoziati la Russia non fa marcia indietro.

Amici e nemici

Putin ha elogiato «i seri sforzi» per la pace in Ucraina di Donald Trump, che ha giudicato «sinceri». E ha aggiunto di essersi messo d'accordo con lui già al vertice di Ferragosto in Alaska. Ora, ha avvertito, «la palla è interamente nel campo dei nostri cosiddetti oppositori occidentali, del capo del regime di Kiev e dei loro sponsor europei». Quell'Europa che Mosca continua a considerare il vero ostacolo ai negoziati di pace e che ha cercato inutilmente di organizzare una “rapina” per impadronirsi dei suoi capitali congelati. «Ma non importa cosa rubino, prima o poi dovranno restituirlo», ha avvertito, preannunciando nuovi ricorsi nei tribunali per riavere gli asset.

Punti fermi

E sui territori, il leader russo ha mostrato di non voler fare alcuna marcia indietro: «Siamo pronti e disposti a porre fine a questo conflitto pacificamente, sulla base dei principi che ho delineato nel giugno del 2024 al ministero degli Esteri». Vale a dire, la rinuncia di Kiev a quattro regioni oltre alla Crimea e impegno formale dell'Ucraina a non entrare nella Nato. Putin ha poi liquidato la promessa del presidente Volodymyr Zelensky di tenere elezioni in Ucraina solo se gli alleati occidentali ne garantiranno la sicurezza. «Noi abbiamo tenuto le nostre elezioni, e la sicurezza ce la siamo garantita da soli», ha affermato. «Kiev può fare lo stesso. Potremmo sospendere i bombardamenti nel giorno delle elezioni. Ma loro devono garantire il diritto di voto ai 5-10 milioni di ucraini che vivono in Russia».

Ossigeno europeo

Nel mentre l'Ucraina riceverà i quattrini necessari per continuare a resistere all'aggressione russa grazie ad un prestito da 90 miliardi di euro garantito dal margine del bilancio Ue. Ovvero, in pratica, eurobond. È quanto hanno deciso i 27 al Consiglio Europeo, al termine di trattative culminate a notte fonda. L'ipotesi dell'uso dei beni immobilizzati russi si è invece schiantata contro irremovibilità del Belgio, che ha chiesto garanzie «illimitate» per proteggersi dalle possibili ripercussioni. Ed è una Caporetto politica che avrà degli strascichi tutti da capire, specialmente nella partita sul prossimo bilancio comunitario. Volodymyr Zelensky, pur avendo espresso una preferenza per la proposta della Commissione sugli asset, si è detto soddisfatto. «Sono grato a tutti i leader dell'Unione Europea: si tratta di un sostegno significativo che rafforza davvero la nostra resilienza». «È importante - ha proseguito - che i beni russi rimangano immobilizzati e che l'Ucraina abbia ricevuto una garanzia di sicurezza finanziaria per i prossimi anni».

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